Incandidabilità Berlusconi, governo a Strasburgo: diritti non violati

Politica

A Strasburgo prima udienza sul ricorso del leader di FI contro la decadenza da senatore e l'ineleggibilità, in base alla legge Severino. I legali: i tempi delle sentenze influenzate dalla politica. Il Cavaliere: "Sarò comunque in campo"

In un'aula gremita per le grandi occasioni ha preso il via a Strasburgo la fase finale dell'iter che potrebbe sancire la candidabilità o meno di Silvio Berlusconi, sempre che la sentenza della Corte europea dei diritti umani arrivi prima delle elezioni. Il Cavaliere ha scelto di non presentarsi, anche perché n questa prima e unica udienza non era prevista sentenza. A parlare sono stati i suoi avvocati, che hanno attaccato la legge Severino, in base alla quale Berlusconi nel 2013 è stato fatto decadere da senatore e dichiarato ineleggibile, per la condanna definitiva per frode fiscale. Ma per la rappresentante del governo italiano non c'e' stata "alcuna violazione" della Convenzione dei diritti dell'uomo.

I legali: presunta parzialità

Tra i punti critici, i legali di Berlusconi (Bruno Nascimbene, Andrea Saccucci, Edward Fitzgerald e Steven Powles, affiancati da Niccolo' Ghedini e Franco Coppi) hanno insistito sulla presunta parzialità dimostrata dal Senato nel fare decadere il Cavaliere. "Non giustizia - ha attaccato l'avvocato britannico Fitzgerald - ma un'arena di gladiatori, dove chi riceve più pollici versi va giù". A dimostrazione di questa "arbitrarietà", hanno invocato il diverso trattamento riservato ad Augusto Minzolini, 'graziato' a marzo dai colleghi senatori. Un argomento considerato "molto potente" dalla difesa di Berlusconi. Nel loro mirino, anche la mancata possibilità di appellarsi alla decisione del Senato e le modalita' del voto: non a scrutinio segreto ma palese.

Governo italiano: "Rispettati i suoi diritti"

"L'applicazione della Severino non è stata né persecutrice né ad personam", è la posizione della magistrata Maria Giuliana Civinini, rappresentante del governo. Che ha contestato anche un altro punto degli avvocati, la presunta retroattività della legge. Argomentazione in punta di diritto: per l'Italia il decreto riguarda questioni elettorali e diritti politici. E finora la Corte ha stabilito che in questa sfera non si può parlare di applicazione retroattiva.

Mondo della politica alla finestra

"Sarò comunque in campo", questa la premessa che Berlusconi continua a ripetere: il segnale che il Cavaliere da tempo si muove anche nella prospettiva che possa non essere candidabile. Ma è chiaro che la battaglia che si giocherà alla Corte di Strasburgo sul ricorso riguardante la legge Severino è attesa in tutto il centrodestra e non solo.

17 giudici

I giudici, 17 magistrati di diverse nazionalità  presieduti dalla tedesca Angelika Nussberger, hanno rivolto alle parti numerose domande, alcune apparse agli osservatori come possibili rilievi critici nei confronti della legge Severino. Anche se sarebbe azzardato trarre conclusioni per quanto riguarda l'orientamento della Corte. Le domande alle parti hanno in genere lo scopo di chiarire dubbi sorti nel dibattimento. "Sono state fatte domande molto acute dalla Corte, alle quali è stata data risposta, ora aspettiamo la decisione con una qualche fiducia", ha osservato Coppi al termine dell'udienza.

Rischio tempi lunghi

Strasburgo impiega fino a nove mesi per le sue sentenze e questo caso non dovrebbe fare eccezione. E se certo non è da escludere che i giudici abbiano già un primo punto di vista, nel corso di deliberazioni così lunghe "tutto può succedere" spiegano nei corridoi. Di sicuro i legali di Berlusconi sono apparsi soddisfatti dall'udienza e lo stesso Cavaliere si è detto in questi giorni "sereno e fiducioso". Ma anche Civinini si è dichiarata tranquilla. Per sapere chi avrà avuto ragione, bisognerà attendere diverso tempo (si parla di 6-8 mesi anche se non c'è una certezza) prima di conoscere la decisione della corte di Strasburgo.

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