Referendum Veneto, affluenza al 57,2%. Stravince il sì

Politica
Il governatore del Veneto Luca Zaia

Le urne si sono chiuse alle 23 e già alle 19 era stato raggiunto il quorum. Quasi la totalità degli elettori ha espresso voto favorevole: i sì sono stati oltre il 98% I RISULTATI - LA LOMBARDIA - COSA SUCCEDE ORA

Poco più di quattro milioni di veneti sono stati chiamati alle urne, per votare il referendum consultivo sull'autonomia della regione, in contemporanea ai vicini lombardi (I RISULTATI). Già alle 19 aveva votato oltre il 50% degli elettori. Il dato definitivo dell'affluenza è del 57,2%. È stato quindi raggiunto il quorum, necessario in Veneto - al contrario della Lombardia - per rendere valida la consultazione. Stravince il sì, con il 98,1% delle preferenze. "Vincono i veneti, il senso civico dei veneti del 'paroni a casa nostra'", ha detto, poco dopo le 23, il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha promosso la consultazione e che si è schierato dalla parte del "sì". Zaia ha poi riferito che è in corso un attacco informatico ai programmi della giunta regionale del Veneto per il rilevamento dei dati. Un attacco che - secondo Zaia - potrebbe portare a uno slittamento di alcune ore della comunicazione dei dati definitivi. Però "noi abbiamo le schede, quindi non siamo preoccupati", ha sottolineato Zaia.

I risultati: vince il sì

Il sì ha prevalso con il 98,1% del referendum del Veneto sull'autonomia. E' il dato definitivo diffuso nel sito del Consiglio Regionale. I no sono stati l'1,9%, ovvero 43.938. I voti validi sono stati 2.317.923, le schede bianche 5.165 pari allo 0,2%, le schede nulle 5.865 pari allo 0,3% e quelle contestate 9. 

L'affluenza: ha votato il 57,2%

Ad andare ai seggi sono stati 2.328.949 elettori, pari al 57,2%. Nella "classifica" delle province al voto si è votato di più in quella di Vicenza (62,7%) e di meno in quella di Rovigo (49,8%). 

Zaia dopo chiusura urne: voto non è una buffonata

Il governatore Luca Zaia, di fronte ai primi dati dopo la chiusura delle urne, è uscito dal suo ufficio a palazzo Balbi, sede della giunta, per spiegare che "non è un referendum che non serve a nulla, non è una buffonata. Abbiamo passato la soglia del quorum, il Veneto c'è ed è quello che mi piace ricordare stasera. È stata una partita non facile, discussa per settimane e per mesi. Non esiste il partito dell'autonomia, esistono i veneti che si esprimono a favore di questa idea", il commento a caldo di Zaia.

L'affluenza alle 19: raggiunto il quorum

L'affluenza registrata alle 19 nella regione è del 50,1%. È stato dunque raggiunto il quorum necessario perchè il referendum sia valido.
Tra le province, si confermano i trend registrati alle 12. In testa, quella di Vicenza con il 55,9%, mentre Rovigo rimane ultima con il 41,9%. Superano il 40% Belluno (45%), Venezia (47,1%) e Verona (47,2%). Oltre il 50, invece, le province di Treviso (51,6%) e Padova (52,1%).
Il comune dove si è votato di più è quello di San Pietro Mussolino (con il 70,1%, 1600 abitanti in provincia di Vicenza). E sempre il vicentino si dimostra la roccaforte del voto chiesto dal presiedente Luca Zaia: gli altri comuni con percentuali ben oltre il quorum sono Zermeghedo, 67,6%, Zanè, 66,4%, Nogarole Vicentino, 66,9% e Crespadoro, 66,8%.
La minor affluenza si conferma invece, dopo i risultati delle 12, nel comune di Soverzene (Belluno), con il 19,2%. Leggermente sopra la media regionale il comune di residenza del governatore Zaia, San Vendemiano (Treviso), con il 56%.
Secondo quanto riferito dal Servizio elettorale del Comune, a Venezia 81.760 elettori su 208.551 degli aventi diritto, pari al 39,20% sono andati a votare. 

Zaia ha invitato i cittadini a continuare a votare

"Nonostante la pioggia vi chiedo un ultimo sforzo. Andate a votare. Le urne sono aperte fino alle 23! Votate! Votate! Votate!". Queste le parole scritte su Facebook dal governatore del Veneto Luca Zaia dopo la diffusione del dato sull'affluenza delle 19. Prima di lui, anche Matteo Salvini aveva scelto il social network per commentare il risultato: ""In Veneto superato il 50% dei votanti. SI'! Per i dati definitivi aspettiamo le 23". Su Twitter, invece, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, esponente civico che guida una giunta di centrodestra, ha scritto: "Ho votato SI per maggiore potere al #Veneto in una futura #Italia più forte e più federalista. No agli egoismi, Si alla buona amministrazione". 

L'Anci Veneto: Voto positivo, ora pronti a fare la nostra parte

"L'esito di questo referendum contiene diversi fattori positivi. L'affluenza sicuramente è un dato significativo per la democrazia". A sottolinearlo la presidente dell'Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello. "Questo voto merita a tutti i livelli istituzionali rispetto e considerazione perchè esprime fino in fondo la voce e la richieste dei territori e delle comunità", ha aggiunto. "L'Anci Veneto che si è espressa con chiarezza per il sì è pronta a fare la sua parte. Quello che serve ora è responsabilità", ha concluso Pavanello.  

Pd regionale: Ora Zaia non ha più scuse

Il segretario del Pd regionale Alessandro Bisato ha detto che "ora il presidente Zaia non ha più scuse". "Ha condotto una campagna spudorata - ha sottolineato Bisato - promettendo effetti e risultati che non erano previsti dal quesito. Da domani lo incalzeremo per verificare puntualmente se sarà capace di far fruttare questo voto". "Sfidiamo Zaia - ha concluso - a rimanere in Veneto per lavorare al progetto autonomista smentendo chi sostiene che questa campagna gli sia servita per prenotare un eventuale posto da ministro".

Cosa succede adesso

Se la maggioranza degli elettori esprimesse parere positivo, il Veneto non diventerebbe in automatico più autonomo. I vertici della Regione, avrebbero la legittimazione popolare per avviare le trattative con lo Stato e negoziare maggiori competenze. Ispirandosi al modello delle province autonome di Trento e Bolzano, la regione Veneto aspira al cosiddetto “regionalismo differenziato”. In questo modo, potrebbe mantenere sul proprio territorio una parte più sostanziosa di risorse anziché doverle girare a Roma, riducendo quindi il "residuo fiscale" (la differenza tra quanto un territorio versa allo Stato sotto forma di imposte e quanto riceve sotto forma di spesa pubblica). Ma oltre alla questione economica, i promotori del referendum sottolineano anche il fattore "identitario" e "storico" legato alla voglia di autonomia. 

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