Grillo sul caso Genova: "Chi non è d'accordo si faccia altro partito"

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Il leader del M5S difende lo stop alla candidatura di Marika Cassimatis, vincitrice delle Comunarie nella città ligure. "Una democrazia senza regole non è una democrazia. Noi abbiamo le nostre regole. Io sono il garante e le faccio rispettare", ha detto

“Una democrazia senza regole non è una democrazia. Noi abbiamo le nostre regole. Io sono il garante e le faccio rispettare, chi non è d'accordo si faccia un altro partito”. Sono queste le parole usate da Beppe Grillo, a Roma per un convegno sull’acqua pubblica, per difendere lo stop alla candidatura di Marika Cassimatis a Genova. “Non c'è un problema di metodo, il metodo è giustissimo, è tutto spiegato nel blog”, ha aggiunto il leader del M5S.

Il caso Comunarie a Genova - Nell’Auletta dei Gruppi Parlamentari della Camera, dove si è svolta la conferenza, Grillo ha incontrato Alessandro Di Battista: i due si sono salutati e abbracciati. Il deputato, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, era tra i più delusi dalla decisione presa da Grillo sulle Comunarie di Genova.

Qualche giorno fa, il comico aveva negato a Marika Cassimatis il permesso di utilizzare il simbolo pentastellato alle elezioni. Cassimatis aveva vinto, a sorpresa, le consultazioni online tra gli iscritti e doveva essere la candidata sindaco del M5S a Genova. “In qualità di garante M5S ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l'utilizzo del simbolo” alla sua lista, aveva spiegato Grillo. Aggiungendo che dentro c’erano “molti" esponenti che "hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l'immagine del M5S”.

Per superare l'impasse, è stata indetta una nuova consultazione online: la scelta era tra autorizzare la candidatura del secondo arrivato, il professore d'orchestra Luca Pirondini superato per 24 preferenze (362 contro 338) da Cassimatis, o non presentare alcuna lista alle elezioni. È passata la scelta di Pirondini, dato come favorito già la prima volta. Ma non sono mancate le polemiche e le critiche. “Se qualcuno non capirà questa scelta, vi chiedo di fidarvi di me”, aveva chiuso Grillo.

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