Impresentabili, Renzi a Bindi: non si usa così l'Antimafia

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Sono 16 i nomi presenti nell'elenco della Commissione parlamentare. Ira del candidato alla Regione Campania De Luca: "La denuncio". Orfini: "Con lei tornano i processi in piazza". Zanda: "Barbarie"

Sarà pure un "dibattito irreale", come lo ha definito Matteo Renzi, ma è bufera dopo la pubblicazione dei nomi dei 16 candidati alle Regionali indicati impresentabili dalla Commissione antimafia perché non rispondenti ai requisiti fissati dal Codice etico di autoregolamentazione che tutti i partiti si erano impegnati a rispettare.
Vincenzo De Luca presenterà una denuncia contro Rosy Bindi, presidente della commissione d'inchiesta. E si schiera contro l'esponente del Pd anche la corrente renziana del suo stesso partito che, con Orfini, afferma: "Con lei tornano i processi in piazza". Ancora più duro Matteo Renzi che, da Ancona, per la chiusura della campagna elettorale (lo speciale) afferma: non si usa così l'Antimafia.

Renzi: fa male uso antimafia per conti interni al Pd - "Mi fa molto male - afferma - che si utilizzi la vicenda dell'antimafia per una discussione tutta interna, per regolare dei conti interno al Partito democratico: l'antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale".

L'accusa: Bindi ha fatto tutto da sola - Usa invece la parola "arbitrio" Marco Di Lello, segretario della commissione Antimafia e presidente dei deputati Socialisti, il quale denuncia che "non c'è stata alcuna condivisione" e che Rosy Bindi ha fatto tutto da sola. Ma la presidente non ci sta. "Nessuna iniziativa è stata presa in modo autonomo" afferma e precisa: "L'Ufficio di presidenza, allargato ai capigruppo, ha condiviso tutte le procedure nelle diverse fasi del percorso di verifica, dando pieno mandato alla presidente di concludere". Il codice di autoregolamentazione votato da tutti i partiti, perecisa, "non dichiara la incandidabilità o la ineleggibilità dei candidati".

De Luca: denuncio Bindi - In tutto i candidati "censurati" sono 16 (è stato cancelalto dall'elenco il nome di Biagio Iacolare, udc): 7; 4 in Puglia 12 in Campania (lo speciale elezioni). 9 di questi ultimi nelle file del centrodestra, solo uno del Pd: Vincenzo De Luca, candidato alla presidenza della Regione Campania (il confronto su Sky TG24) che a caldo: afferma: "Denuncio Rosy Bindi per diffamazione e la sfido a un pubblico dibattito per sbugiardarla". E aggiunge: "L'unica vera impresentabile è lei".

La Commissione antimafia scrive intanto che a carico dell'ex sindaco di Salerno "pende un giudizio per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con 'condotta in corso' (e altri delitti, quali abuso d'ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere).

Pd contro Bindi - Ed è scontro anche tra il Pd e la Bindi. Il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, parla di "barbarie politica". E spiega: "Denunciare i candidati impresentabili alle elezioni regionali è cosa necessaria e giusta", ma che lo faccia l'Antimafia è "opinabile" e "ancor più" che nella lista entri chi ha procedimenti in corso e non per mafia. Più duro il commento di Orfini, che ricorda che nel nostro paese "è la magistratura che emette le sentenze" e che "si è innocenti fino al terzo grado di giudizio". E aggiunge: "L'iniziativa della presidente della commissione Antimafia ci riporta indietro di secoli, quando i processi si facevano nelle piazze aizzando la folla". Non da ultimo, lancia poi una pesante accusa: "Dispiace che a rendersi protagonista di un gesto del genere sia Rosy Bindi, che evidentemente ha deciso di piegare le istituzioni ai propri obiettivo di battaglia interna al Partito Democratico". Parla di "vendette interne di corrente partitica" il deputato Pd Ernesto Carbone. 

"Non mi abbasso a rispondere a Carbone" replica la presidente della commissione Antimafia. E respinge ogni accusa al mittente: "A chi sostiene che volevo coprire qualcuno, faccio rispondere da chi dice che avrei fatto questo lavoro per motivi di lotta interna al partito stesso. Non vogliamo entrare in campagna elettorale ma fotografare realtà con dati che si avvicinano alla massima attendibilità". Difende, invece, Bindi la sinistra del partito: Civati, Bersani e Fassina, tra gli altri.

Brunetta: Pd contro Bindi è spettacolo squallido -  Interviene nel dibattito tutto interno al Pd anche il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta:  "Caos eterno all'interno del Partito democratico. I dem hanno candidato un personaggio ineleggibile come De Luca in Campania, lo hanno sostenuto con imbarazzanti dichiarazioni del presidente del Consiglio e segretario Pd e con quelle di diversi ministri, e adesso, dopo la legittima iniziativa della Commissione Antimafia, sbraitano contro Rosy Bindi".

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