Renzi: "Al voto nel 2018 a condizione di fare le riforme"

Politica

Il premier alle Camere rilancia il programma di governo: "Non temo di perdere il consenso". Sul lavoro: "Basta mercato basato su apartheid, pronti a intervenire anche con decreto". Critiche dall'opposizione. Nuova segreteria Pd: otto donne e sette uomini

"I mille giorni sono l'ultima chance per recuperare il tempo perduto, il cartellone di recupero dopo aver perso tanto tempo. Se perdiamo non perde il governo ma perde l’Italia".
Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha aperto il discorso alla Camera (VIDEO) per illustrare in Parlamento il programma dei mille giorni. E ha assicurato: "Non ho paura di perdere le elezioni per le riforme, ma puntiamo alla fine della legislatura" (VIDEO). Nell'intervento, durato circa 50 minuti, il premier ha affrontato come temi centrali il lavoro, fisco e giustizia.  Dopo la Camera, Renzi ha preso la parola al Senato, dove ha insistito: "Governo fino al 2018, ma a condizione di fare le riforme".

Le reazioni - Alle parole del premier sono seguite le violente critiche dell'opposizione, col M5S che ha parlato di "pagliacciata" (VIDEO) e Brunetta (Fi) che ha definito il discorso di Renzi "aria fritta" (VIDEO). Fuoco amico anche dal democratico Stefano Fassina, in tema di lavoro.

Renzi: "Sul lavoro pronti a intervenire con decreto" - Sul lavoro Renzi ha infatti annunciato che "al termine dei mille giorni il diritto del lavoro non potrà essere quello di oggi". "Non c'è cosa più iniqua che dividere i cittadini tra quelli di serie A e quelli di serie B" ha detto, sottolineando che deve essere superato un "mondo del lavoro basato sull'apartheid".  Per poi avvertire: "Se saremo nelle convinzioni di avere tempi serrati" di esame della delega sul lavoro "rispetteremo" il lavoro del Parlamento "altrimenti siamo pronti anche a intervenire con misure di urgenza, perché sul lavoro non possiamo perdere anche un secondo in più".

Renzi: "Nessuno pensi di avere la sua legge elettorale" -
Il presidente del Consiglio ha poi ribadito la priorità della legge elettorale ma ha osservato: "Nessuno pensi di avere la sua legge elettorale" (VIDEO).
Il programma del governo prevede anche le riforme istituzionali, la riforma della giustizia (VIDEO), una legge sui diritti civili e la riforma della Rai con l'uscita dei partiti dalla governance della tv pubblica.

La protesta della Lega - Il discorso di Renzi è stato accolto da una standing ovation dei deputati del Pd. La Lega ha invece protestato in Aula con cartelli accusando il premier di ignorare "l'autodeterminazione del popolo veneto" (VIDEO). I senatori del Carroccio hanno incensato una protesta anche al Senato, dove hanno esposto dei coni gelato finti, con riferimento al botta e risposta tra Renzi e l'Economist.

8 donne e 7 uomini per la nuova segreteria Pd
- In serata il premier è poi intervenuto alla direzione del Pd, dove ha annunciato i nomi che andranno a comporre la nuova segreteria Pd. Si tratta di 8 donne e 7 uomini che devono interpretare la pluralità delle anime del partito. Una segreteria "unitaria", secondo la definizione di Renzi.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]