Europee, affluenza sopra il 43%: + 0,1% rispetto al 2009

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Elezioni Europee: tutti i numeri dell'affluenza
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Le persone che si sono recate alle urne nei 28 Paesi dell'Ue sono state, secondo le stime di Bruxelles, il 43,1% degli aventi diritto. In Italia i votanti sono stati il 58,7% (in calo di circa 8 punti). SPECIALEFOTOVIDEO- I RISULTATI

L'astensionismo non ha vinto, anche se la maggior parte degli europei non è andata ai seggi. Infatti, la quota dei votanti nei 28 paesi dell'Unione Europea è stata, secondo le stime di Bruxelles, del 43,1%: +0,1% rispetto al 43% delle elezioni del 2009.
Un'inversione di tendenza rispetto alle precedenti consultazioni europee dove, dal 1979, il dato è andato progressivamente calando.
Mentre in Italia l'affluenza è calata di 8 punti, i grandi Paesi hanno visto crescere il numero di aventi diritto che sono andati alle urne. In Germania, Svezia e Grecia, ad esempio, il dato è cresciuto di quasi il 5%. In Gran Bretagna l’affluenza è salita di 2 punti percentuali. Calo alle urne, invece, di nove punti percentuali in Repubblica Ceca (dal 28,2% del 2009 al 19,5% del 2014) e a Cipro (dal 59,4% al 42,5% ). Particolarmente elevati i livelli di affluenza di Belgio e Lussemburgo (90%) dove il voto è obbligatorio.

Europee: Balcani ai conservatori, ma affluenza scarsa -
Una prevalenza delle forze di centrodestra e una affluenza molto bassa alle urne ha caratterizzato il versante balcanico del voto europeo. Unica eccezione la Romania, che ha registrato l'affermazione dello schieramento di centrosinistra al governo. Anche in quel Paese tuttavia la partecipazione al voto è stata molto bassa. In Slovacchia, paese che fa parte dell'Eurozona, ha votato il 13% degli elettori, in Slovenia il 21%, in Polonia il 22,7%, in Ungheria il 29,2%. L’affluenza in Italia - Nel nostro Paese l'affluenza per le Europee si attesta al 58,7%. Nel 2009 era stata del 66,5% e si era votato in due giorni. Il calo è dunque di 8 punti percentuali circa. In linea generale, l'affluenza è stata più forte al centro nord rispetto al sud. Decisamente più alta, come atteso, l'affluenza alle Comunali dove, nei circa 4 mila comuni al voto ha votato il 71% degli aventi diritto.

Gli italiani all’estero - All'estero ha votato solo il 6% degli italiani aventi diritto. Nel 2009 i votanti furono il 7,44%. Il Paese europeo dove, in percentuale, gli italiani hanno votato di più è la Lettonia con il 35,64%. Seguono l'Estonia con il 33,17%, la Lituania con il 27,82%, Cipro con il 24%. La percentuale cala vistosamente nei Paesi dove gli italiani sono presenti in gran numero: Belgio (4,71%), Francia (6,88%), Germania (5%), Olanda (8,01%), Regno Unito (5,09%), Spagna (5,53%).

Istituto Cattaneo: "Crollo partecipazione si ferma in Europa ma non in Italia" - La disaffezione elettorale è cresciuta nel nostro paese più che negli altri grandi paesi dell’Unione Europea. Il dato emerge dallo studio dell’Istituto Cattaneo di Bologna effettuato sul dato dell’affluenza al voto alle europee, elezioni di "secondo ordine", dove la mobilitazione dei partiti è meno intensa.
Uno dei motivi principali del mancato crollo della partecipazione è stata, in questa occasione, la presenza e il successo di partiti euroscettici. A mantenere stabile la percentuale hanno contribuito anche le performance, non negative rispetto al passato, dei paesi più grandi.
L'Italia continua a occupare la prime posizioni nella graduatoria della partecipazione ma, diversamente da altre nazioni vicine, il trend mostra una forte involuzione. Per la prima volta in un'elezione nazionale i votanti sono scesi sotto il 60%. A pesare su questo risultato "la crisi del centro-destra e dell’elettorato moderato che non è riuscito a trovare spazio in una competizione fortemente polarizzata tra il Pd di Matteo Renzi e il Movimento 5 stelle", spiega la ricerca.

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