#iononvotoM5S, hashtag conteso tra slogan e ironia

Politica

Su Twitter molti Dem rilanciano la parola chiave per contrapporsi al #vinciamonoi del M5S. Il tema entra tra i trending topic. Ma molti tweet sono ironici e a sostegno di Beppe Grillo

di Pamela Foti

A meno di una settimana dalle Europee del 25 maggio (lo speciale), la politica scalda i motori. E alza i toni. Non solo in piazza, come successo sabato 17 col duello a distanza tra Renzi e Grillo, ma anche in Rete. Su Twitter, infatti, la discussione che tiene banco a suon di cinguettii si concentra in queste ultime ore attorno all’hasthag #iononvotoM5S balzata in cima alla lista di trend topic su Twitter. L’argomento viaggia alla velocità di circa 2865 messaggi l’ora (analisi fornita dal sito Topsy e basata tra le ore 15 e 16 del 19 maggio) e nell'ultimo giorno ha superato quota 20mila.

L’hasthag #iononvotoM5S, infatti, non è nuova. Su Twitter se ne trova già traccia due anni fa, ma oggi è stata rispolverata dagli elettori del Pd per contrapporsi al #vinciamonoi del M5S.



Il riferimento è alle dichiarazioni di Grillo che il 17 maggio, da una gremita piazza Castello a Torino ha rivendicato: "Io non sono come Hitler, io sono oltre Hitler".



Col passare delle ore, però, la chiamata al tweet del popolo Dem ha attirato l'attenzione dei sostenitori del Movimento 5 Stelle che, a colpi di messaggi di 140 caratteri, hanno provato a stravolgere il senso dell'iniziativa degli elettori Pd. 

Tra battute e critiche al governo Renzi, i 5Stelle ne hanno approfittato per rilanciare i temi cari al Movimento. Il popolo Dem rischia però di essere travolto dall'effetto boomerang: oltre alle centinaia di tweet a favore, vengono pubblicati infatti anche molti commenti ironici e pro Grillo. 




Non è la prima volta che una iniziativa a sostegno di un partito si trasforma in un'occasione ghiotta per gli avversari. In passato è già successo al M5S con #NapolitanoRispondi e #NonDimenticheremo. E al Pdl con l'hastag #Losapevichesilvio che, nata per sostenere Berlusconi, ha attirato una valanga di critiche. Twitter ancora una volta si conferma arena politica, piattaforma di incontro e scontro tra elettori e detrattori dove, per fortuna, trovano spazio anche battute satiriche utili, forse, a calmare gli animi.


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