Nasce il governo Renzi, 16 ministri: "Mi gioco la faccia"

Politica

Il premier scioglie la riserva dopo un lungo colloquio con Napolitano, che dice: "Nessun braccio di ferro". Nella squadra 8 uomini e 8 donne. All'Economia Padoan, agli Esteri Mogherini. Alfano resta all'Interno. Pinotti alla Difesa. DIRETTA-LIVEBLOG

Dopo un colloquio al Quirinale con Giorgio Napolitano durato quasi tre ore, Matteo Renzi ha sciolto la riserva; ha accettato di formare il nuovo governo e ha presentato la lista dei ministri: 16 in tutto (FOTO). Sabato 22 febbraio, alle 11.30, avrà luogo il giuramento.

16 ministri, metà donne - Graziano Delrio sarà il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Esteri: Federica Mogherini (Pd); Interno: Angelino Alfano (Ncd); Giustizia: Andrea Orlando (Pd); Difesa: Roberta Pinotti (Pd); Economia: Pier Carlo Padoan; Sviluppo economico: Federica Guidi; Politiche agricole: Maurizio Martina (Pd); Ambiente: Gianluca Galletti (Udc); Infrastrutture: Maurizio Lupi (Ncd); Lavoro: Giuliano Poletti; Istruzione: Stefania Giannini (Sc); Beni culturali: Dario Franceschini (Pd); Salute: Beatrice Lorenzin. Riforme e Rapporti con il Parlamento: Maria Elena Boschi (Pd); Semplificazione e Pa: Marianna Madia (Pd); Affari regionali: Maria Carmela Lanzetta (Pd).

L'identikit - Otto donne e otto uomini, dunque. Perfetta parità, come mai accaduto prima nella storia della Repubblica, per l'esecutivo guidato dal più giovane presidente del Consiglio italiano. Un esecutivo snello (16 ministri contro i 21 del governo Letta) dove l'età media è 48 anni (Qui l'identikit).
All'Economia Renzi alla fine mette il tecnico di area Pd Padoan, Emma Bonino non è  nella lista ("non ho nulla da dire" dichiara) e alla Farnesina va Federica Mogherini, il più giovane ministro degli Esteri. Altra novità, la nomina di Roberta Pinotti che rompe per la prima volta lo schema dei ministri della Difesa solo uomini. Scompaiono inoltre dal governo i ministeri degli Affari europei e dell'Integrazione e non sono state assegnate, per ora, le deleghe alle Pari opportunità, allo sport, alle politiche giovanili.

Renzi: "Nessuna criticità con Napolitano" - Il neo premier ha assicurato (VIDEO) che dietro al suo lungo colloquio al Quirinale con il capo dello Stato non ci sono state "criticità" sulla squadra di governo. "Credo che dovendo fare un governo per quattro anni si possa avere impiegato qualche ora...", ha detto il premier. "Sono state due ore e mezza bene investite", ha assicurato. Il presidente del Consiglio, arrivato al Quirinale intorno alle 16.30, si è intrattenuto a colloquio con il presidente della Repubblica per quasi tre ore e, mentre si trovava ancora al Colle, mezz'ora prima di sciogliere la riserva, ha twittato: "Arrivo, arrivo!".

Renzi: "Ci giochiamo la faccia" -  "Per la prima volta c'è parità di genere nel governo. Vorrei che fosse un pensiero bello per le ragazze che pensano che la politica non sia una cosa bella", ha detto Renzi annunciando la lista dei ministri (VIDEO). Pronto a dimettersi se le cose non dovessero andare? "Vorrei ringraziarla per il messaggio di auguri - ha replicato con un sorriso Matteo Renzi a una domanda - Confermo che in questa vicenda, per come sono andate le cose, molti di noi si giocano la faccia, che per me è più importante della carriera".  Il presidente del Consiglio ha comunque spiegato che il suo è un governo per le riforme e di legislatura, con l'obiettivo di "fare cose fin da domani" e "fino al 2018".

Napolitano: “Nei volti nuovi c’è impronta di Renzi” - Il presidente della Repubblica Napolitano ha condiviso "profondamente" l'idea di "tempi brevi" per le riforme e di un esecutivo di legislatura ("la mano sul fuoco in Italia non la possiamo mettere, speriamo che tutto vada per il meglio", si cautela però). Poi, ha frenato gli autori di retroscena a tinte forti: "Il mio braccio non è stato sottoposto né l'altro ieri né oggi a nessuna prova di ferro". Quanto alla composizione del Renzi I ha sottolineato che "l'impronta del presidente risulta evidente nei molti nomi nuovi chiamati ad assumere per la prima volta il ruolo di ministri" (VIDEO). Napolitano si è poi unito alle parole di Renzi su Letta "al quale voglio rinnovare la mia stima, fiducia e gratitudine; sono sicuro che nel Parlamento e in altre sedi continuerà a dare il suo contributo".

Le critiche - Immediate le reazioni politiche che vedono tra i più critici gli esponenti del M5S: "Siamo di fronte all'ennesimo governo Napolitano, alla faccia del presunto decisionismo spavaldo del premier incaricato".
Il governo Renzi intanto giurerà sabato 22 febbraio. Lunedì e martedì, invece, lo attenderà il voto di fiducia della Camere. Cauti i Popolari d'Italia (nati dalla scissione del partito di Monti), che fanno sapere che valuteranno il da farsi. E Pippo Civati (Pd) afferma che valuterà fino alla fine, con i parlamentari che fanno a lui capo, se votare la fiducia al governo. Intanto, però, fa già sapere che l'esecutivo di "Matteo Letta" gli fa "venire le bolle". E precisa che "Renzi sta facendo di tutto per farsi votare contro" (Il video). Per Berlusconi, infine, il governo non ha i numeri in Parlamento.

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