Governo, ipotesi rimpasto. Renzi: "Roba da Prima Repubblica"

Politica
Il segretario del Pd Matteo Renzi

Possibili cambi nell’esecutivo. In bilico anche il ministro De Girolamo dopo lo scandalo Asl. Intanto il segretario Pd sale al Colle e twitta: “Rimpasto? Parliamo di cose concrete”. Letta, dal Messico, ribadisce: “Sono ottimista, 2014 anno fondamentale

Sembra farsi sempre più concreta l’ipotesi di un rimpasto di governo, se non quella di un vero e proprio Letta-bis. Una eventualità che da qualche giorno sta mettendo in fibrillazione il governo e il Partito democratico. Chi cerca, almeno per il momento, di non entrare direttamente nella questione è il segretario Matteo Renzi. "E' un tema che riguarda solo il premier Enrico Letta", avrebbe ribadito anche prima dell’incontro al Colle con Napolitano (nel tardo pomeriggio di lunedì 13 gennaio, infatti, Renzi è stato ricevuto dal presidente della Repubblica per un incontro durato circa un’ora e mezza nel quale, secondo fonti dell'ufficio stampa del Quirinale, si sarebbe parlato di legge elettorale).
Voglia di non entrare nel dibattito ribadita anche dopo il faccia a faccia con Napolitano con un tweet:
Renzi riunisce i parlamentari per raccogliere idee - Intanto però il sindaco di Firenze ha convocato per la serata di lunedì i capigruppo e i presidenti delle commissioni parlamentari per raccogliere idee e iniziare a riempire il famoso “file di excel” con i temi da mettere in calendario e le date entro cui i provvedimenti andranno varati. Il segretario, ha spiegato un deputato a lui vicino, intende serrare i ranghi e chiedere a tutti responsabilità affinché gli annunci non finiscano nelle secche delle aule parlamentari. Per esempio al legge elettorale, su cui Renzi punta moltissimo.
Poi vi sono i punti del patto di coalizione che sarà siglato, dal “jobs act” alle unioni civili su cui si sta cercando un'intesa che potrebbe accontentare anche Angelino Alfano: l'idea è di togliere dal ddl in discussione in Senato le parti economiche più onerose e il capitolo adozioni. Nel pacchetto, secondo qualcuno, rientra anche la nuova squadra di governo anche se Renzi continua a non voler entrare nel dibattito. Su questo tra i democratici vi sono punti di vista diversi: c'è chi considera scontato un Letta-bis contestuale al voto alle Camera su 'Impegno 2014' - come il premier ha ribattezzato la nuova agenda - ipotesi più gradita. E chi invece vede all'orizzonte solo un rimaneggiamento.

Letta ribadisce: "2014 anno della svolta"



Chi uscirebbe dall’esecutivo - Di certo tutti danno per scontati cambiamenti di peso. Il primo è quello di Nunzia de Girolamo, dopo la vicenda della Asl di Benevento, così come è considerata certa la sostituzione di Annamaria Cancellieri. E con il riaccendersi del caso Shalabayeva, tornerebbe a scricchiolare la poltrona di Alfano. Fuori, secondo il borsino, anche Enrico Giovannini e Flavio Zanonato cosiì come circola il nome, ma per equilibri interni alla vecchia Scelta civica, di Giampiero D'Alia. Fabrizio Saccomanni sarebbe invece blindato e anche Massimo Bray, dato in uscita, potrebbe restare al suo posto.

E chi entrerebbe - Quanto alle new entry, se Renzi accettasse di entrare a pieno titolo nella partita c'è chi ipotizza che la compagine del Pd rifletta i criteri della segreteria: volti nuovi e giovani. Così si fa il nome della Boschi per le Riforme, anche se non manca chi la indica alla Giustizia, e dei renziani “doc” Dario Nardella e Flavio Lotti. Da giorni poi si parla di una promozione per Graziano Delrio anche se il ministro non ha fatto mistero che preferirebbe passare il turno. E c'è chi dà per probabile la poltrona di ministro del Lavoro per Guglielmo Epifani.

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