Legge elettorale, Renzi: si chiuda in una settimana

Politica

Vertici del Pd riuniti a Firenze. Il segretario ad Alfano: "Difende la famiglia? Veramente ne ha azzerato i fondi. Non usi il tema delle unioni civili per evitare la riforma del voto". Poi attacca il viceministro: "Fassina chi?". E lui si dimette

"Il punto centrale è quello della legge elettorale. Mi pare di poter dire che in tre giorni si sono fatti passi in avanti di quelli fatti in tre anni. La prossima settimana tireremo la rete e tenteremo di chiudere. A questo dovranno far seguito tutte le iniziative del patto di coalizione. C'è molto da fare, la politica non perda tempo". Così il segretario del Pd Matteo Renzi nella conferenza stampa al termine della riunione a Firenze, la prima del 2014, riferendosi alle tre proposte da lui rivolte ai partiti due giorni fa.

Poi, sul tema delle unioni civili, che ha acceso il dibattito politico delle ultime ore dopo lo stop di Alfano, ha osservato: "E' discutibile che si contestino le unioni civili opponendo a queste la famiglia". E ha aggiunto: "Se l'unico problema con Alfano è quello delle unioni civili, dopo la presentazione delle nostre proposte, fatemi dire che è andata di lusso. Sulla famiglia non mi farò certo scavalcare da Alfano e Giovanardi. I governi da loro partecipati hanno azzerato il fondo per la famiglia".
Poi avverte: "Chi oggi pone il tema delle unioni civili non vuole affrontare il punto centrale: in una settimana vogliamo una risposta sulla legge elettole. Non vorrei si utilizzasse un'arma distrazione di massa".
Dopo la conferenza stampa esplode anche il caso di Stefano Fassina, viceministro dell'Economia, che presenta dimissioni "irrevocabili" al premier Letta. "Fassina chi?", aveva detto il sindaco di Firenze. "Le parole del segretario su di me - spiega l'interessato - confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pd al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c'è nulla di personale. È questione politica. È un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un'altra posizione".

Legge elettorale, Renzi: "Forza Italia interlocutore importante" - Forza Italia "è un interlocutore molto importante" sul tema della riforma della legge elettorale, ha detto il leader del Pd, Matteo Renzi. "E' il secondo partito", ha sottolineato, "al momento non ha espresso una posizione, sto aspettando che la esprima e aspettiamo di vedere cosa deciderà". Renzi ha poi giudicato positivamente anche il passo, "l'accelerazione", compiuto dal Movimento 5 Stelle che ha indetto un referendum sul web. "Guai sottovalutare la discussione che si è aperta nel Movimento".

Renzi: "La segreteria si riunirà anche in altre città" - Renzi ha poi annunciato che dopo la riunione di oggi a Firenze la segreteria del Pd si sposterà in altre città del Paese. "E' stata una riunione molto intensa per tutti i temi trattati. E' stata una discussione a 360 gradi, abbiamo parlato di scuola, ambiente e infrastrutture ma il tema centrale è stata la legge elettorale. Ce ne saranno altre in altre città. E' normale fare appuntamenti anche fuori Roma. Andremo dove si vota nelle prossime elezioni amministrative a maggio".

"Non siamo noi a mettere in discussione il governo" - "Nessuno sta mettendo in discussione l'esistenza del governo, anzi: mette in difficoltà il governo chi lo vuole far stare fermo. Lo aiuta chi lo sprona a risolvere i problemi italiani". Così Matteo Renzi assicura che il suo piano non è una minaccia per il governo.

Lavoro, documento entro il 16 gennaio - Sul lavoro entro il 16 gennaio "intavoleremo una discussione su un documento che sarà aperto al contributo di tutti" ha poi annunciato il segretario del Pd, Matteo Renzi. "Sarà una proposta seria e articolata. Sono molto soddisfatto della discussione di oggi sul lavoro".

Unioni civili, Serracchiani: "Trattiamo con chi ci sta" - Sulle unioni civili era intervenuta, durante una pausa della riunione, anche Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia e membro della segreteria Pd, "Noi non vogliamo solo le unioni civili ma un Paese civile. Facciamo una trattativa con chi ci sta perché siamo un Paese che ha bisogno di risposte" ha detto spiegando così la linea dei Dem. Sulle unioni civili "siamo disposti a trattare con chi ci sta - ha rimarcato - Mi pare che al governo e in Parlamento non ci sia soltanto il Nuovo centrodestra". Poi, difende l’operato della segreteria del Pd: “Nessuno qui sta lavorando alla crisi di governo. C'è una segreteria che sta lavorando per dare un'agenda forte a questo governo affinché il governo faccia le cose".


Lo stop di Alfano alle unioni civili - Ieri, venerdì 3 gennaio, era arrivata la chiusura da parte del vicepremier Angelino Alfano alle unioni civili e alla riforma della Bossi- Fini, due delle proposte contenute nelle 'richieste' di Renzi in vista del Patto di Coalizione. Una posizione, quella del leader del Nuovo Centrodestra,difesa da tutto il partito e a cui il Pd aveva risposto sottolineando che i rapporti di forza sono cambiati, lasciando trapelare che si è pronti ad andare avanti da soli. Anche moderati e cattolici hanno posto paletti sul tema, invitando il segretario Pd a non insistere per evitare di far correre rischi al governo. Ottimista il premier Enrico Letta: "Troveremo soluzioni su tutti i temi".

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