Carceri, ok al decreto. Letta: nessun pericolo per cittadini

Politica

Via libera del Consiglio dei ministri alle misure per alleggerire le condizioni di vita nei penitenziari. Nei prossimi mesi usciranno 1700 persone. Tra le novità il Garante per i diritti dei detenuti. Approvate anche norme per processi più veloci

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un decreto legge sulle carceri per ridurne il sovraffollamento e a un disegno di legge delega per accelerare i processi in materia civile. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Enrico Letta al termine della riunione di governo. Letta ha spiegato che il decreto prevede "l'utilizzo sostanziale del braccialetto elettronico" solo per i domiciliari e istituisce la figura del garante nazionale dei detenuti.



Tra le misure (QUI IL COMUNICATO) anche la liberazione anticipata che consentirà a 1700 detenuti di uscire. Ma "non c'è nulla di automatico, non si parli né di indulti né indultini, tutto viene affidato al giudice" ha osservato il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri (VIDEO).
"Ci auguriamo che il Parlamento discuta con la necessaria urgenza" il decreto, ha detto Letta che ha voluto sottolineare come "il provvedimento sulle carceri sia una prima e importante risposta alla lettera del Capo dello Stato rivolta al Parlamento". Il presidente Giorgio Napolitano era infatti tornato sulle "condizioni disumane delle carceri", confidando anche in un'azione delle Camere.
Il decreto legge varato dovrebbe consentire di alleggerire di 3mila unità le carceri, che contano circa 64mila detenuti. Stime potenziali su cui pesa sia la discrezionalità del magistrato di sorveglianza, sia la difficoltà di calcolare in astratto le ricadute di provvedimenti che, in concreto, possono avere risultati diversi dal previsto.

Letta: "Nessun pericolo per i cittadini" - Letta ha poi sottolineato che dalle misure sulle carceri "non ci sono in nessun modo elementi di pericolosità per i cittadini" (VIDEO). E ha aggiunto: "Era necessario calmare una situazione esplosiva ed evitare interventi sanzionatori da parte dell'Europa. Siamo interessati a far sì che la condizione dei detenuti avvenga con la soddisfazione dei diritti fondamentali".

Cancellieri sul calo dei detenuti: "Rispetteremo gli obiettivi" - "I numeri dipendono da molte cose e per esempio sulle misure sui tossicodipendenti potrebbero essere anche più alti, ma credo che rispetteremo quest'obiettivo" ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri durante la conferenza stampa al termine del Cdm a chi le ha chiesto se le misure sulle carceri consentiranno davvero un calo di 3mila detenuti in due anni.

Processi civili più veloci - Quanto al pacchetto sulla giustizia civile, il premier ha spiegato che serve a "smaltire l'arretrato, a rendere più veloce il processo civile: sono materie fondamentali per il nostro paese". Il ministro Cancellieri ha aggiutno: "Il ddl sulla giustizia civile tocca passaggi che renderanno più veloci le procedure. In alcune cause semplici che possono essere decise con procedimento sommario, se di facile comprensione e conclusione, il giudice potrà passare a una formula semplificata che consentirà una riduzione del processo da tre anni a un anno".

Nel dettaglio le misure principali del dl carceri (VIDEO)

Liberazione anticipata - Con il decreto lo "sconto" di buona condotta per la liberazione anticipata passa da 45 a 75 giorni ogni 6 mesi di carcere. La misura, che scatta sempre con l'ok del giudice, avrà valore retroattivo dal gennaio 2010 e varrà 2 anni dall'entrata in vigore della legge. Produrrà un'uscita anticipata che nel massimo arriva a 6 mesi e per chi vede partire il conteggio dal 2010 interesserà potenzialmente 1.700 persone. A questa quota si aggiunge quella relativa agli sconti più bassi, di pochi mesi o settimane, con ulteriori uscite spalmate nel tempo stimate in circa 7mila: si tratta ovviamente, di persone che usciranno a scaglioni dopo valutazione del giudice, e che sarebbero uscite comunque in tempi rapidi.

Braccialetto elettronico -
Viene ampliata l'adozione di questo strumento per la detenzione domiciliare: finora i magistrati l'hanno applicato poco, ora saranno obbligati a stendere delle motivazioni quando non lo adottano perché ritengono il soggetto troppo pericoloso. Resta fermo che il detenuto deve dare il consenso.

Affidamento in prova
- Viene innalzato da 3 a 4 anni il "tetto" di residuo pena da scontare per il quale si può beneficiare dell'affidamento in prova ai servizi sociali. La stima è che riguardi 1000-1500 persone.

Espulsione - Le procedure di identificazione dovranno essere avviate subito dopo la carcerazione e viene potenziata l'espulsione immediata in alternativa agli ultimi due anni di pena per alcuni reati minori. La platea potenziale è molto alta, teoricamente 4mila persone, ma il dato va calato nel concreto.

Detenuti tossicodipendenti - Si accresce l'affido terapeutico per i detenuti tossicodipendenti per favorirne la cura nelle comunità di recupero anche in caso di recidiva per reati minori. Viene modificata la Fini-Giovanardi e arriva il reato di "spaccio lieve" con pene da 1 a 5 anni, cioè più basse che per lo spaccio tout court, e multe da 3 a 26mila euro.

Garante nazionale detenuti - Viene istituito il Garante nazionale dei detenuti, organo indipendente preposto a una tutela extra-giudiziale dei diritti di quanti si trovano ristretti negli istituti penitenziari.

Domiciliari - La misura che consente di trascorrere a casa gli ultimi 18 mesi di detenzione, che era già stata introdotta in maniera temporanea e sarebbe scaduta il 31 dicembre, si è dimostrata efficace, consentendo, al 30 settembre 2013, la scarcerazione di 12.109 detenuti, e ora diventa stabile.

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