Berlusconi, la Giunta dice sì alla decadenza da senatore

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Il presidente Stefàno ha annunciato il voto a favore della perdita del seggio da parte del Cavaliere, che accusa: "Decisione indegna". Schifani: "Voto politico". Ora l'ultima parola spetta all'Aula. Polemiche per un post di Crimi su Facebook. LIVEBLOGGING

La Giunta per le elezioni del Senato ha votato a favore della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, come previsto dalla legge Severino. Il presidente della Giunta, Dario Stefano, ha annunciato che la commissione "decide a maggioranza di proporre all'assemblea del Senato di deliberare la mancata convalida dell'elezione del senatore Silvio Berlusconi". "Una decisione indegna, fatta per eliminarmi" ha attaccato il Cavaliere.

La parola finale nell'Aula del Senato - A questo punto toccherà all'Aula del Senato, prevedibilmente dopo la metà del mese, pronunciare il verdetto definitivo sulla decadenza di Berlusconi. L'esito a favore della decadenza  in Giunta era dato per scontato, visto che così si era espressa finora una ampia maggioranza - Pd, M5S, Sel e Scelta civica - che non coincide con quella del governo. Contro resta il Pdl, che su questo argomento si ricompatta senza distinzione tra "fedelissimi" del Cavaliere e "scissionisti". "E' un voto politico" le parole di Schifani dopo la decisione della giunta.
"Siamo sempre stati e continueremo ad essere dalla parte del nostro presidente Silvio Berlusconi" assicura Alfano che parla di un accanimento che nulla ha a che vedere con la Giustizia.

Crimi insulta Berlusconi su Facebook, è polemica - Anche nel corso dei lavori non sono mancate le polemiche, in particolare per un post offensivo verso Berlusconi di Vito Crimi su Facebook. Con Schifani che ha parlato di "comportamento intollerabile" accusando Crimi di aver scritto il post nel corso della camera di Consiglio e ha chiesto la "sospensione" dei lavori. Ma un collaboratore di Crimi ha precisato: "Il post è stato scritto prima".
Interpellato da diversi esponenti del Pdl, il presidente del Senato Grasso ha fatto sapere attraverso il suo portavoce che servirà "un'attenta e approfondita istruttoria per stabilire autori, tempi e modalità riconducibili a eventuali violazioni del regolamento", escludendo dunque interventi immediati, pur giudicando "inqualificabile" quanto scritto da Crimi.

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