Parlamentari Pdl pronti a dimissioni: "Tutti con Berlusconi"

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Deputati e senatori decisi a lasciare se il Cavaliere dovesse decadere da senatore. L'ex premier sposta la residenza a Roma e annuncia: "Non mollo, il mio dovere è resistere e combattere". Napolitano "si riserva di verificare" l'esito del vertice

Dimissioni di tutti i parlamentari del Pdl in caso di decadenza di Berlusconi da senatore. Dopo una riunione dei gruppi parlamentari del partito a Montecitorio con il leader Silvio Berlusconi, ha preso corpo l'ipotesi che era circolata per tutta la giornata. A proposito delle notizie emerse dal summit, fonti del Quirinale hanno fatto sapere che il presidente della Repubblica Napolitano "si riserva di verificare con maggiore esattezza quali siano state le conclusioni dell'assemblea dei parlamentari del Pdl".

Schifani invita alle dimissioni, applausi da tutti i parlamentari - E' stato il capogruppo al Senato Renato Schifani a formalizzare la proposta: "Interrogatevi, aprite una riflessione, ognuno per la propria storia" se sentite o meno "il bisogno di offrire la prosecuzione della vostra vita politica nel momento in cui, il 4 ottobre, a Berlusconi sarà ancora un'altra volta negato il diritto alla verità e alla giustizia". L'invito alle dimissioni collettive è stato applaudito da tutti i parlamentari presenti.

Berlusconi: "Giorni più brutti della mia vita"- Berlusconi, accolto da un'ovazione, ha poi preso la parola: "Sono i giorni più brutti della mia vita. Essere stato buttato fuori per un'accusa così infamante. Sono 55 giorni che non dormo". Il Cavaliere ha aggiunto di aver perso 11 chili, "uno per ogni anno di galera che mi vorrebbero far fare". Ma ha rassicurato i suoi onorevoli: "Io non mollo, il mio dovere è resistere e combattere nonostante sia molto difficile perché ho contro tutti. Ci prepariamo a vincere la prossima campagna elettorale".
In vista della scelta tra domiciliari e servizi sociali, il Cavaliere ha trasferito la residenza da Arcore a Roma, in via del Plebiscito, sede di Palazzo Grazioli.

Dimissioni congelate fino al voto del Senato su Berlusconi - Le dimissioni firmate in blocco dai parlamentari dovrebbero rimanere congelate, secondo quanto spiegato da Fabrizio Cicchitto a SkyTG24, fino al voto in Senato, (che seguirà a quello del 4 ottobre della Giunta per le Elezioni), per poi diventare effettive se il Cavaliere dovesse essere estromesso da Palazzo Madama. In parallelo verrebbe richiesto lo scioglimento delle Camere al Presidente della Repubblica. Le dimissioni dei ministri invece, a quanto si apprende da fonti del Pdl, saranno discusse in un'altra riunione. Il capogruppo Pdl alla Camera Brunetta ha voluto precisare comunque dopo la riunione che è improprio parlare di "dimissioni di massa" perché a ciascun parlamentare è stato chiesto di "decidere secondo coscienza". Ma dal Pdl si sottolinea l'unità di intenti dei parlamentari. "Se dovesse verificarsi questa ferita della democrazia non esiteremmo un solo minuto a lasciare" ha detto a SkyTG24 Daniele Capezzone.

Epifani: "Irresponsabili"
- Duro il commento del segretario del Pd Epifani: "Le decisioni e i toni incredibili usati oggi dal Pdl sono l'ennesima prova di irresponsabilità nei confronti del Paese". Molto severo anche il ministro Pd Dario Franceschini: "Mentre affrontiamo emergenze di ogni tipo ci troviamo di fronte a parole e gesti di una gravita assoluta. Abbiamo detto e ripetuto più volte che non si baratta la durata di un governo con la violazione dei principi dello stato di diritto. E non cambieremo idea''.

Santanchè: "Se Berlusconi decade, noi con lui"
- Agli attacchi del centrosinistra replica Daniela Santanchè: "Noi siamo diversi da loro. Mi rendo conto che Epifani e Franceschini non possano capire la profondità della nostra scelta e credere che andremo fino in fondo con grande determinazione e coerenza. A differenza di loro della sinistra, noi siamo uniti come un solo uomo: se Silvio Berlusconi decade dal parlamento, noi che siamo tutti Berlusconi, siamo tutti decaduti con lui".

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