Giustizia, la protesta del Pdl: sit-in in tribunale

Politica
I parlamentari Pdl di fronte al tribunale di Milano (Fotogramma)

Manifestazione dei parlamentari del Popolo della libertà nel giorno dell'udienza del processo Ruby che vede imputato Silvio Berlusconi. Alfano: "E' emergenza democratica". Anm: "La magistratura non ha fini politici". FOTO e VIDEO

Nel giorno in cui all'udienza del processo Ruby si assiste a un nuovo botta e risposta tra accusa e difesa di Berlusconi (con al centro la richiesta di legittimo impedimento avanzata dagli avvocati e accolta dopo una visita fiscale), i parlamentari del Popolo della libertà decidono di protestare in difesa dell'ex premier contro quelli che definiscono "fatti gravissimi" (VIDEO).
Deputati e senatori Pdl si sono infatti riuniti davanti a Palazzo di Giustizia per una manifestazione di solidarietà all'ex premier Berlusconi e sono entrati nell'androne prima di uscirne dopo qualche minuto (FOTO). Tra i primi ad arrivare gli ex ministri Nitto Palma, Gianfranco Rotondi e l'ex ministro Mariastella Gelmini e le parlamentari Laura Ravetto e Nunzia Di Girolamo. Gli eletti nelle fila del Popolo della libertà, prima di accedere, hanno intonato l'Inno d'Italia.
Nelle ore scorse, l'ipotesi di una manifestazione era stata respinta da Berlusconi, che aveva chiesto ai deputati di non fare alcuni sit-in.

Alfano: "Appello a Napolitano" - "Noi abbiamo un interlocutore di cui ci fidiamo, è il Presidente della Repubblica e del Csm", ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano durante la conferenza stampa improvvisata davanti il palazzo di giustizia. "A Napolitano - ha detto - affidiamo la nostra preoccupazione per questa emergenza democratica".
Gli eletti del Pdl si sono mossi dalla sede dell'Unione del commercio fino al palazzo del tribunale, dove oggi si è volta l'udienza del processo in cui è imputato Silvio Berlusconi per la vicenda Ruby. Al termine dell'udienza, il tribunale ha disposto una nuova visita fiscale nei confronti di Berlusconi, ricoverato all'ospedale San Raffaele.



Alfano: "Fatti gravissimi" - Nell'udienza era stata respinta la richiesta di legittimo impedimento per i legali Ghedini e Longo, impegnati in una riunione Pdl. A proposito della mancata concessione, Alfano ha detto: "Noi siamo parlamentari, rappresentiamo il popolo, questa era una riunione di rango costituzionale".
La "visita fiscale di tre professori a Silvio Berlusconi per stabilire se è davvero in una situazione di malattia o di difficoltà" è "scandaloso e non degno del funzionamento della giustizia di un Paese civile".
Alfano ha detto che "mentre eravamo riuniti abbiamo avuto notizia della richiesta di giudizio immediato da Napoli per il caso Di Gregorio, nei confronti di quel presidente, Silvio Berlusconi, che aveva dato la disponibilità ad essere sentito dal 15 marzo in poi" . "Un fatto gravissimo", ha concluso il segretario Pdl.

Il presidente dell'Anm: "Sistema garantito" -“Non credo che via sia alcuna accelerazione su Silvio Berlusconi; stiamo parlando di procedimenti diversi che sono in fasi diverse”, dice invece a SkyTG24 il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Sabelli. “Non competono né a me né alla magistratura a valutazioni politiche. Per quanto riguarda il nuovo governo noi non diciamo nulla, non vogliamo condizionare, ma neanche essere condizionati. Il fine della magistratura non è politico, la legittimazione della magistratura non si fonda sul consenso ma sulla sua professionalità e credibilità che derivano dal rispetto della legge. Abbiamo un sistema giudiziario fortemente garantito che esclude la possibilità che siano realizzate finalità che non siano di giustizia”.


Reazioni politiche - La manifestazione del Pdl, che ha raggiunto il Palazzo di Giustizia ed è entrato nell'edificio raggiungendo l'aula dove si tiene il processo Ruby (era l'ora di pranzo e la porta era chiusa) ha scatenato diverse reazioni politiche.
Parla di indegno attacco alla magistratura, Vito Crimi, capogruppo in pectore del M5S al Senato, conversando con i cronisti a palazzo Madama: "Dovrebbero avere maggior rispetto verso un potere dello Stato come quello giudiziario, anche se ha le sue criticità, ma attaccarlo in questo modo come fa il Pdl è indegno". Commenta la notizia anche Nichi Veldola, leader di Sel, che preferisce usare Twitter.

Secondo Tabacci, invece, intervistato a SkyTG24 Pomeriggio, "Siamo di fronte ad un'escalation istituzionale molto pericolosa. Peraltro, è strumentale anche l'appello che il centrodestra fa oggi al presidente Napolitano. Lo stesso Capo dello Stato nei confronti del quale tante volte il Pdl ha lanciato attacchi e critiche inaccettabili e molto gravi".

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