M5S, Beppe Grillo espelle Salsi e Favia

Politica

Il leader annuncia la decisione nei confronti dei due consiglieri che avevano criticato la gestione del Movimento. Salsi: "Non sparisco con due righe sul blog". Federica Salsi a SkyTG24: "Dimostrazione di assenza di democrazia"

“A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l'utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. "Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri", aggiunge. Favia è consigliere regionale dell'Emilia Romagna, Salsi siede nel consiglio comunale di Bologna. Entrambi hanno criticato negli ultimi mesi l'eccessiva personalizzazione del M5S intorno a Grillo.

Le polemiche interne al Movimento -
Una decisione forte, quella presa da Grillo, che arriva il giorno dopo l’avvertimento rivolto ai suoi. “Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prenda e vada fuori dalle palle! Se ne vada dal Movimento” aveva detto in un video intervenendo sulle polemiche che hanno accompagnato le “parlamentarie” (le primarie on line organizzate da Beppe Grillo per scegliere i candidati del 2013, che hanno decretato 17 donne capolista su 31) criticate per la scarsa partecipazione (95mila voti a tre preferenze significa 32 mila votanti su 1400 candidati) e per dubbi sulla trasparenza delle operazioni di voto. Parole che Giovanni Favia, il consigliere regionale dei grillini in Emilia Romagna scomunicato da Grillo dopo il fuorionda trasmesso sa Anno Zero in cui lamentava la poca democrazia all’interno del Movimento, aveva così commentato: "La biodiversità di pensiero produce ottimi risultati, anche se il confronto costa fatica. La chiusura in se stessi funziona nel breve periodo ma alla fine genera mostri".
Serena Spalla, attivista del Movimento, in riferimento alle espressioni di Grillo, ha detto a SkyTG24 che la base “è sconcertata dal livello della violenza verbale che sta aumentando. C’è chi dice che è giustificato dalla situazione, dalla crisi, ma non si può prescindere da un discorso democratico" (VIDEO).

Salsi: "Peggio dei vecchi partiti" - Anche se non potrà più farlo sotto il logo del Movimento Cinque Stelle, Federica Salsi non ha intenzione di lasciare il proprio posto in consiglio comunale a Bologna. "Penso che porterò avanti il mio mandato elettorale perché i cittadini mi hanno affidato un compito", ha spiegato in un video pubblicato sul sito 'Affari Italiani'. "Se non ho più la possibilità di usare il simbolo, pazienza", ha aggiunto, ricordando: "Mi sono candidata con un programma, cercherò di portarlo avanti". E sul dissenso: "Effettivamente  non è concepito all'interno del movimento. Paradossalmente negli altri partiti c'è più possibilità di controllare chi è al vertice rispetto a noi (...). Quello che emerge non è un progetto politico con delle effettive proposte, ma uno slogan elettorale (...) c'è una forte invadenza di Grillo e Casaleggio all'interno del Movimento".

Tavolazzi: "Il movimento non è di Grillo" - Critiche anche da Valentino Tavolazzi, consigliere comunale di Ferrara, già vittima di un'altra epurazione. "Il Movimento è anche nostro, non solo di Beppe Grillo. Nessuno caccia nessuno senza confronto e libere votazioni" scrive su Facebook Tavolazzi. Il Movimento - continua- è la casa di chi ha contribuito e contribuisce a costruirla. E' fuori chi viola il non statuto come Casaleggio. Siamo nati promettendo democrazia interna e decisioni condivise".

Pd: Primarie-parlamentarie il 29 e 30 dicembre - Intanto, il Partito democratico ha reso noto che terrà con ogni probabilità le primarie aperte per la scelta dei candidati al parlamento nelle prossime elezioni il 29 e il 30 dicembre. Lo scrive il vicesegretario del Pd Enrico Letta in un tweet. Sarà le direzione nazionale del partito, convocata per lunedì prossimo, a definire nel dettaglio il regolamento e il percorso da seguire. Alle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra, vinte con ampio margine dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani, hanno partecipato oltre tre milioni di persone.

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