Berlusconi: “Dopo la condanna obbligato a restare in campo"

Politica

L’ex premier commenta il processo Mediaset: "Sento il dovere di riformare la giustizia perché non capiti ad altri ciò che è capitato a me". Mercoledì aveva annunciato il suo ritiro.

"Delle conseguenze ci saranno. Mi sento obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia perché ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me". Così Silvio Berlusconi in un’intervista al Tg5 commenta la sentenza che lo ha condannato a quattro anni di reclusione (ridotti a uno per via dell’indulto) e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici nel processo per i diritti televisivi di Mediaset. Parole che sembrano essere un dietrofront rispetto al ritiro annunciato solo qualche giorno fa.

Santanchè: "Il posto al comando è di Berlusconi" - Un annuncio che sembra stravolgere lo scenario che si prospettava fino a ieri, con le primarie per scegliere il candidato premier del centrodestra. "Il popolo del Pdl è tutto con Berlusconi"commenta Daniela Santanchè, tra i nomi in lizza per la successione del Cavaliere, a SkyTG24. "Berlusconi - continua - sarà in prima linea a combattere una battaglia di giustizia. Farà le primarie o sceglierà un altro modo per essere ancora protagonista". "A questo punto - aggiunge -  tutti noi candidati alle primarie dobbiam fare un passo indietro, quel posto al comando è solo di un uomo, ed è Berlusconi".

Fini: "Aspettiamo quello che dirà domani" - "Credo sia buona regola aspettare la giornata di domani, perché quello che ha detto oggi è certamente molto diverso da quello che ha detto ieri" è invece il commento dell'ex alleato e presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Berlusconi: "Giudici prevenuti"
- Berlusconi, nel colloquio col Tg5, dopo aver annunciato di voler restare in campo, ha ribadito le sue violente critiche ai giudici di Milano. "A Roma la Cassazione mi ha assolto con formula piena sulla stessa materia. Come mai non si è tenuto conto di questo? Forse giudice Davossa è molto prevenuto contro di me. O forse in tutto questo si devono trovare delle spiegazioni di natura politica", ha detto l’ex premier commentando la decisione dei giudici.  Per Berlusconi inoltre è "incredibile" che nella sentenza nel processo sui diritti tv si parli di "naturale capacità a delinquere". Il Cavaliere ricorda i suoi successi come imprenditore "fino ad avere quasi 56mila collaboratori" e il "mio gruppo è uno dei primissimi contribuenti"; gli anni a Palazzo Chigi, con quasi dieci anni da presidente del Consiglio, "l'unico -rimarca- ad aver presieduto per tre volte il G8"); "sono padre di cinque figli, nonno di sei nipoti e sono incensurato. E' incredibile parlare di naturale capacità a delinquere".

Anm e Csm rispondono agli attacchi
- Intanto l'Associazione Nazionale Magistrati risponde agli attacchi. "Respingiamo con fermezza attacchi e offese: non si può assolutamente parlare di sentenza politica e barbarie" afferma il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, esprimendo "solidarieta"' ai magistrati di Milano.
"Le sentenze non vanno utilizzate nel dibattito politico e tantomeno strumentalizzate a fini politici. Fortunatamente viviamo in uno Stato di diritto in cui vige per tutti gli imputati, anche i più noti,la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva" commenta anche il vicepresidente del Csm Michele Vietti.

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