Lombardia, è partita la corsa per il Pirellone

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Roberto Maroni si dice disposto "ad accettare la sfida" delle primarie con il Pdl, ma spunta la Gelmini a sbarrargli la strada. A sinistra si fanno avanti Bruno Tabacci e Giuseppe Civati, mentre il Movimento 5 Stelle resta in attesa

"Per la Lombardia si vota nel 2012, per le politiche nel 2013" scrive Formigoni su Twitter, facendo così partire la corsa al Pirellone. E a questo giro, per la prima volta, entrambi gli schieramenti potrebbero affidarsi allo strumento delle primarie per trovare il nome sul quale puntare. Nel centrodestra, nonostante i rapporti ormai tesissimi tra Roberto Formigoni e il Carroccio, gli uomini del Pdl lombardo sono al lavoro dietro le quinte per tenere in piedi l'alleanza con la Lega Nord. E anche in via Bellerio la paura di perdere la Lombardia, regione simbolo per tutto il centrodestra, è troppo forte per escludere future alleanze. Anzi, proprio partendo dalla regione del Nord si potrebbe cominciare a ricostruire anche a livello nazionale quell'alleanza che aveva vinto le elezioni nel 2008. A dare voce a queste ipotesi è lo stesso Roberto Maroni che, in un confronto televisivo con Maurizio Lupi (video), apre all'ipotesi di primarie di coalizione Pdl-Lega per scegliere un candidato al Pirellone e aggiunge che sottoporrà al consiglio federale di febbraio la questione delle alleanze future.

I nomi in corsa per il centrodestra
- In queste ipotetiche primarie di centrodestra Maroni ha già fatto capire che sarebbe lui stesso a presentarsi per il Carroccio. E in lizza potrebbe trovare Gabriele Albertini che gode di non poche simpatie anche nell'area di centro. L'ex sindaco si era detto contrario ad una nuova alleanza con la Lega, decisione in ogni cosa che andrebbe presa da un congresso, dice, e "non da un ceto dirigente ristretto". Ma anche in assenza di un congresso Albertini non sembra escludere una sua candidatura. Ma il rischio maggiore, per Roberto Maroni, potrebbe venire da Mariastella Gelmini. L'ex ministro ha smentito in un'intervista alla Stampa, ma fonti interne al Pdl continuano a proporla e sembra che lo stesso Berlusconi abbia dato la sua benedizione. Decisamente contrario all'ipotesi di primarie è il governatore Formigoni, secondo cui "sarebbero la fine del Pdl" e rischierebbero di dare anche la Lombardia alla Lega Nord. "Dopo Piemonte e Veneto, non sarebbe un po' troppo?" si chiede Formigoni su Facebook. Ma l'uomo di Cl ormai rischia di venire messo sempre più ai margini nel suo stesso partito.

Primarie del centrosinistra - Su quello che agita il centrodestra arriva, dalla Sicilia, dove si trova per la campagna elettorale, il sarcasmo di Pier Luigi Bersani: "In Lombardia Berlusconi e Maroni si sono già accordati. Hanno stretto precise intese. Gli altri sono solo vassalli che non hanno nulla da dire. E' un sistema che non ci piace". Il cammino del centrosinistra intanto appare però più incerto. Il primo ad autocandidarsi, con un'intervista alla Stampa, è stato Bruno Tabacci (già alla guida della Lombardia alla fine degli anni '80), che si è detto disponibile a non ricandidarsi più alla Camera e a lasciare la giunta Pisapia per cercare di conquistare il Pirellone. A farsi avanti è stato anche Giulio Cavalli, ex consigliere dell'Idv passato in corso di legislatura con Sel. Attore e autore di teatro, vive dal 2010 sotto scorta per i suoi spettacoli teatrali contro la mafia. Disposti a presentarsi è anche il capogruppo dell'Idv al Pirellone Stefano Zamponi, il consigliere regionale del Pd Giuseppe Civati e Alessandra Kustermann, la fondatrice del Centro di soccorso violenza sessuale. Ma è probabile che possa farsi avanti anche il segretario regionale del Pd Maurizio Martina, mentre un nome che raccoglie molti consensi  è quelli di Umberto Ambrosoli. L'interessato, in un'intervista all'Unità, ha però detto che "il mio nome gira a vanvera".

Movimento 5 Stelle - Da tenere d'occhio è anche le mosse del Movimento 5 Stelle. In regione Lombardia non ha ancora nessun consigliere, ma il buon andamento dei sondaggi a livello nazionale, rende ottimisti gli uomini di Grillo. Secondo quanto scrivono nel loro forum regionale a fine ottobre dovrebbero riunirsi a Bergamo per decidere le strategie di adottare in vista del voto regionale. Nel 2010 il loro candidato Vito Crimi preso il 3%. Questa volta è probabile che il risultato sia decisamente migliore.

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