Lavoro, arriva il salario base per i co.co.pro.

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Un emendamento al ddl in Senato prevede l'introduzione della retribuzione minima per i precari, che avranno anche un'una tantum di almeno 6mila euro. Norme più stringenti per le partite Iva

Contratti a progetto, lavoro a chiamata, contratti a termine, partita iva. La riforma del mercato del lavoro riceve al Senato diverse sostanziali modifiche, a poche ore dalla decisione del ministro Fornero sugli esodati e dalle parole del suo collega Passera che lancia l'allarme sulla tenuta sociale del Paese. "Così si riducono forme di abusi contrattuali", ha commentato a SkyTG24 Luigi Angeletti, segretario della Uil (video), mentre Camusso (Cgil) torna a incalzare il governo: "Occorre fare di più" (video).
La novità più sostanziale riguarda il "salario base" per i co.co.pro, secondo quanto previsto da un emendamento dei relatori al ddl lavoro, presentato in commissione al Senato.
Il parametro economico per stabilire il salario base viene individuato, spiegano i relatori, sulla base della media delle tariffe minime dei lavoratori autonomi e della media delle retribuzioni stabilite dai contratti collettivi.

"Se si perde lavoro una tantum di 6mila euro" - Si rafforza inoltre l'attuale una tantum per i parasubordinati. Si puntava ad una mini-Aspi ma al momento non è possibile. Si parte con una fase sperimentale di 3 anni: ad esempio se si lavora 6 mesi come cocopro si prenderanno circa 6.000 euro. Poi ci sarà una verifica e la mini-Aspi.

La durata del contratto a termine sale a 1 anno - Ma quella legata ai contratti di collaborazione a progetto non è l'unica novità, inserita nel ddl. Le novità riguardano anche la durata del primo contratto a termine, che può essere stipulato senza che siano specificati i requisiti per i quali viene richiesto (la causale), sale da sei mesi a un anno.
Si accorciano inoltre le pause fra un contratto a tempo e l'altro. La legge prevede che "qualora il lavoratore venga riassunto a termine entro un periodo di 10 giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino a 6 mesi, ovvero 20 giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore, il secondo contratto si considera a tempo indeterminato". La riforma innalza i paletti a 60 e 90 giorni ma con l'emendamento la pausa si accorcia di nuovo a 20 e 30 giorni.

Modifiche sul lavoro a chiamata - Per attivare il lavoro a chiamata (job on call) basterà invece un semplice sms alla direzione territoriale del lavoro. Ma i datori devono stare attenti: in caso l'sms (ma anche fax o posta elettronica certificata) non sia inviato rischiano una multa da 400 a 2.400 euro "in relazione a ciascun lavoratore per la quale è stata omessa la comunicazione". L'sms dovrà arrivare "prima dell'inizio della prestazione lavorativa o di un ciclo integrato di prestazioni di durata non superiore a 30 giorni".

"Partite iva vere se hanno un reddito di 18mila euro" - Le partite Iva che hanno un reddito annuo lordo di almeno 18mila euro sono considerate vere. E' quanto prevede un emendamento dei relatori al ddl lavoro presentato in commissione al Senato. Sopra questo reddito non saranno valide presunzioni per far scattare l'assunzione.

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