Amministrative, a Genova infuria il cinguettio

Politica
genova_lanterna

L’uso della rete nella campagna elettorale del capoluogo ligure sotto la lente d’ingrandimento dell’Istituto Cattaneo: su Twitter profili personali e utenti “ancellari” conquistano voti a colpi di micro-messaggi

di David Saltuari

"Mezza maratona di Genova grandissimo evento. Battuto Musso. Doria unico non pervenuto. Correre è fatica!" E' così che Edoardo Rixi, candidato a sindaco di Genova in soli 140 caratteri riesce a fare campagna elettorale e a lanciare due stoccate agli avversari (Musso e Doria). Sì perché la battaglia per diventare primo cittadino del capoluogo ligure si combatte anche su Twitter. E quanto emerge dall'ultima analisi sul rapporto tra politica e internet che l'Istituto Carlo Cattaneo sta svolgendo in partnership con Sky.it in vista delle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. Nel precedente report pubblicato la scorsa settimana, emergeva come ormai i profili dei social network siano sempre più preferiti alla gestione di un sito personale. Ciononostante però sembra mancare una vera comprensione dei meccanismi di dialogo da parte dei candidati, tanto che a mancare sono spesso gli elettori, che non seguono i propri candidati online, non sentendosi abbastanza ascoltati.

Genova: i candidati invadono Twitter - Una realtà forse diversa a Genova, dove l'Istituto Cattaneo ha monitorato l'uso di Twitter per la campagna elettorale, mettendo sotto esame l'arco temporale dal 21 al 27 aprile. Rispetto ad altre città, infatti, lo scontro politico nel capoluogo ligure vede un uso più massiccio del sito di microblogging. Facebook continua a rimanere il social network più usato, ma dei 13 candidati sindaco, ben 7 hanno un profilo su Twitter. Hanno un account i due candidati principali, Pierluigi Vinai del Pdl e Marco Doria, sostenuto da Pd e Sel, così come il leghista Edoardo Rixi, la candidata de La Destra Susy De Martini, Enrico Musso, presente con una sua lista civica, e il rappresentante del Partito Italia Nuova Armando Siri. Solo Paolo Putti, candidato dei grillini, non ha un suo account ma si appoggia a quello generico del movimento.

Chi non risponde, perde voti - E sensibili alla logica dei cinguettii sembrano essere anche gli elettori, che non mancano di animare la discussione politica online e che spesso sembrano aver capito meglio dei candidati le logiche di dialogo sottostanti ai social network. L'elettore che pone una domanda o una provocazione via Twitter si aspetta infatti una risposta. E chi sembra aver capito bene questo meccanismo (a differenza di leghisti di altre città) è il candidato della Lega Nord Edoardo Rixi. Utente dalla risposta pronte, l'esponente del Carroccio, al cittadino che lo critica riguardo alle sue posizioni sulla moschea ("in un paese laico il diritto a avere un luogo di culto, esprimere la propria fede è insindacabile") risponde prontamente "sono d'accordo, ma il fatto è che a Genova ci sono 7 sale di culto islamico...".  E chi non è abbastanza veloce a rispondere alle domande online, rischia le rampogne dei propri elettori, come è capitato a Marco Doria, costretto a scusarsi:  "Non considero solo "VIP" cerco di ascoltare tutti ho moltissimi impegni ma coinvolgimento cittadini resta necessario#xGenova." E se la risposta non arriva proprio, il silenzio online del candidato diventa un boomerang. Scrive un elettore: "@enricomusso intanto non rispondendo si è giocato il mio voto che darò a Vinai, è importante come si parte saluti.”

Account personale per differenziarsi dal partito - I candidati a sindaco di Genova sembrano preferire l'uso di una pagina personale, piuttosto che quella ufficiale del partito o della propria lista.  Un espediente usato anche per rimarcare eventuali differenze rispetto alla linea ufficiale del proprio movimento. E' per esempio il caso del leghista Rixi che, nei giorni in cui infuria lo scandalo Belsito (originario proprio della Ligura) sottolinea con un retweet le sua posizione critica nei confronti dell'ex tesoriere (“I giovani padani insultano Belsito” e linka un articolo del Secolo XIX) e segnala il suo appoggio a Roberto Maroni (“Ottimi gli interventi dei delegati al congresso. Grande il discorso di Bobo. Finiamo le pulizie e cambiamo Genova.”)

L'appoggio dei profili ancellari
- L'istituto Catteno, però, sottolinea come oltre ai profili ufficiali dei candidati, vadano osservati i cosiddetti "profili ancellari", utenti in qualche modo legati agli aspiranti sindaco e il cui compito è quello di animare il dibattito politico online, sostenendo e rilanciando le proposte della propria parte e attaccando i profili degli avversari. Ne sono un esempio, scrive sempre l'istituto, "il candidato al consiglio comunale Enrico Moizo (@enricomoizo) della lista di Enrico Musso, particolarmente attivo nella pubblicità elettorale su Twitter e nello scontro con altri candidati, di Giuseppe V. Piccini (@GVPiccini) e di Michele Scandroglio (@MicScandroglio) della lista del pidiellino Pierluigi Vinai ma anche del candidato Arcangelo Merella (@merella2012) della lista di Doria. A sostegno del candidato di centro-sinistra è molto impegnato anche Luigi Cornaglia (@LuigiCornaglia), della web agency Con-Senso, la stessa che ha curato la campagna elettorale per Pisapia e che per Doria ha gestito la campagna delle primarie.
A sostegno del candidato Edoardo Rixi della Lega Nord invece, particolarmente attivo nella campagna elettorale online e nello scontro con altri candidati sui social media, è il candidato leghista Massimo Robecchi (@MassimoRobecchi)." E' quest'ultimo per esempio, ad aver rilanciato su Twitter il tema della costruzione di una moschea a Genova, ritwittando una lettera aperta al candidato del centrosinistra.

I grillini restano defilati - Come segnalato dall'Istituto Cattaneo per altre città, anche a Genova il candidato del Movimento 5 Stelle ha una presenza sul web sottotono. Il profile Twitter, non legato al candidato ma al movimento, viene usato soprattutto per segnalare e rilanciare i contenuti presenti su altri social network (“Da oggi gli eventi del #Movimento5Stelle #Genova geolocalizzati su #Foursquare, grazie al navigatore #M5S! http://eventi5stelle.beppegrillo.it/eventi/ #GenovaVota.”). Stesso comportamento anche per gli altri candidati di liste minori, come per esempio la candidata de La Destra, Susy de Martini “"Ho pubblicato una nuova foto su Facebook”) o il rappresentanto del Partito Italia Nuova Armando Siri.
Per i grillini potrebbe sembra una contraddizione, considerando la centralità che ha il web nella loro comunicazione. In realtà già in passato i candidati del Movimento 5 Stelle, hanno preferito usare i profili del loro non-partito, piuttosto presentarsi in prima persona. Come ha fatto per esempio il candidato palermitano dei Grillini Riccardo Nuti, il cui profilo su Youtube è stato semplicemente reindirizzato su quello del movimento.


Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]