Bossi e Maroni insieme sul palco. E' tregua nella Lega

Politica
Roberto Maroni e Umberto Bossi

A Varese il Senatur e l'ex ministro dell'Interno si presentano insieme a un comizio della Lega. Lungo applauso dei militanti, mentre dal leader arriva la promessa di un congresso federale

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E' tregua dentro la Lega Nord, dove Roberto Maroni anziché solo si è presentato insieme a Umberto Bossi sul palco del teatro Apollonio di Varese. Insieme a loro anche Roberto Calderoli. Ad accogliergli una standing ovation. Chi rischia ora di pagare il prezzo di questa pace rischia di essere Marco Reguzzoni, il capogruppo del Carroccio alla Camera, malvisto dai cosiddetti "maroniani" le cui dimissioni erano state chieste ben prima della caduta del governo Berlusconi.

Prendendo la parola davanti a circa milla militanti leghisti, infatti, Maroni si è lasciato andare a un lungo sfogo in cui ha detto: "Forse qualcuno vuole cacciarmi dalla Lega? Forse dovrebbe essere cacciato lui dalla Lega". "Hanno detto che voglio fare un mio partito - ha poi continuato - hanno detto che sono in cerca di visibilita', hanno detto che sarei invidioso di uno che abita in provincia di Varese a Busto Arsizio, ma come faccio a essere invidioso di uno di Busto Arsizio?", facendo chiaramente riferimento proprio a Reguzzoni che è appunto di Busto Arsizio. Maroni ha poi continuato sostenendo che sono un po' stufo di subire processi sommari quotidianamente".

Un attacco a Reguzzoni è arrivato anche da Attilio Fontana, popolare sindaco di Varese, che ha detto: "Questa e' una grande dimostrazione di democrazia: partecipare direttamente alla discussione nel partito. E lo dovremo fare anche ai congressi, che non devono essere per decidere chi è con Bossi e chi è contro Bossi, perché tutti noi siamo con Umberto Bossi". La polemica è con il capogruppo leghista alla Camera che aveva invocato il congresso proprio per fare la conta di chi era favorevole al leader e chi no.

E alla fine ha preso la parola lo stesso Bossi, per promettere che "domenica ci sarà il Consiglio federale, parleremo anche di questo, (i congressi,ndr) saranno presto". Il Senatur ha poi annunciato che domenica verrà lanciata "un'idea forte", concludendo poi con un avvertimento: "Nella Lega c'è chi parla troppo e chi parla troppo finisce per parlare male".

Dal palco è poi arrivato un attacco al governo Monti per bocca di Roberto Calderoli, che ha detto:  "Ho trovato uno più razzista di me, il professor Monti: è un disgraziato, che ha messo nel mirino la Padania e ha deciso di farci fuori, perché lui è un razzista verso il nord". Calderoli, a sostegno della sua tesi, ha detto che il premier "alza le tasse, ma sa che in certi punti d' Italia le tasse non le pagano".

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