Monti: "Entro gennaio liberalizzazioni e riforma del lavoro"

Politica
Monti, con un grafico, ha illustrato ai giornalisti l'andamento dello spread

"Inizia la fase 'cresci-Italia'. Nessuna nuova manovra" annuncia il premier nella conferenza stampa di fine anno. "Eravamo a un passo dal baratro, ma ora la Grecia è più lontana" chiarisce. Poi cita Berlusconi: "Serve ottimismo". VIDEO

Monti dixit: la conferenza in 6 battute. FOTO

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(in fondo all'articolo i video con la conferenza stampa integrale)

Eravamo a un passo dal baratro. Ma ci siamo salvati. E ora può  partire la fase dedicata alla crescita: liberalizzazioni e riforma del mercato del lavoro, da approvare con tempi "piuttosto veloci". Il premier Mario Monti, nella conferenza stampa di fine anno (GUARDA LE FOTO), esclude un'altra manovra-stangata e si sforza di dare agli italiani un messaggio moderatamente ottimistico: i sacrifici chiesti hanno allontanato il pericolo, anche se "c'è ancora molto da fare". E, come fa capire pregando un giornalista di fargli la stessa domanda tra un anno, l'orizzonte temporale che ha in mente prende sicuramente tutto il 2012. Per le nuove misure, è pronto anche lo slogan, che ha il copyright del presidente del consiglio : dopo il decreto "salva-Italia", arrivano i provvedimenti "cresci-Italia". 

La Grecia è più lontana - L'Italia ha rischiato molto, fa capire il premier. Eravamo vicinissimi alla Grecia:  "Stavamo andando in direzione sud est, poi abbiamo frenato". Meno male, perché "eravamo arrivati sull'orlo di un burrone senza parapetto, e avevamo forze che ci spingevano. Abbiamo puntato i piedi e abbiamo evitato la caduta. C'erano molti avvoltoi nel cielo: ma non siamo caduti, quindi non ci mangiano". Ma c'è mancato poco: "La situazione è stata acciuffata per i capelli".

Manovra recessiva ma non farla sarebbe stato peggio - Monti ammette che gli interventi presi dal governo possono avere effetti recessivi. "Certo - spiega -  non è una manovra espansiva.  Ma l'unica alternativa, non fare la manovra, avrebbe prodotto una recessione esplosiva, avrebbe fatto scoppiare il sistema".  Il sentiero era stretto e il compito improbo: "Sono stato richiesto di fare  una corsa da fermo, a ostacoli e con handicap" è la metafora cui ricorre il premier. Ora, però, il governo non ha in mente altre stangate: "Nessuno pensi  néche occorra un'altra manovra nel senso classico della costrizione, né, che siccome e' stata fatta una manovra pesante e robusta, ora ci può essere larghezza finanziaria".

Liberalizzazioni e lavoro - L'agenda del governo è fitta di impegni  per i prossimi tre mesi. Per il vertice dell'eurogruppo del 23 gennaio, Monti pensa di portare a Bruxelles una "prima tranche" di misure per lo sviluppo. Il governo intende andare avanti in parallelo sulle liberalizzazioni (ci sarà "uno sforzo intenso e ben distribuito sulla concorrenza e le liberalizzazioni in modo sistematico")  e sulla riforma del mercato del lavoro; ma quest'ultimo capitolo presuppone un confronto con le parti sociali che richiederà un po' più di tempo.  La seconda tranche di misure sarà comunque pronta per il consiglio europeo di febbraio. Sui contenuti delle riforma sul mercato del lavoro, il modello è quello dei paesi nordeuropei: "L'Italia non è la Danimarca, ma la direzione è quella": dunque  più flessibilità ("il lavoro sempre nello stesso posto sara' sempre piu' raro") temperata da una buona rete di protezioni. Questi gli obiettivi primari. Poi, certo, il debito pubblico va certamente aggredito: ma non è il momento di parlarne. Comunque, dice Monti su questo tema, "non escludo niente".

"Il più tedesco degli economisti italiani"
- "A volte  credo di essere stato nominato per dare risposte all'opinione pubblica tedesca, perche' in Germania sono considerato il più tedesco degli economisti italiani". Il premier  scherza sulla definizione della Suddeutsche zeitung" ("Monti e' il perfetto genero, perche' parla poco, veste in modo serio e banale, non fa rumore")  ma non risparmia critiche alla classe politica tedesca: "Deve recuperare una visione di piu' lungo periodo".

"Non penso al Quirinale" - Monti smentisce  di volersi candidare al colle. "E' un tema al quale non penso per niente", taglia corto.  E smentisce anche di pensare a far entrare esponenti politici nel governo: 'Non ci avevo più pensato. Non ho fatto nessuna riflessione di rimpasto...per usare questo orrendo termine". Insomma, il suo resta un governo tecnico.

"Nostra economia non giustifica spread così alto" - Monti invita a considerare con più freddezza lo spread con i titoli tedeschi. "Anch'io naturalmente lo controllo ogni giorno, ma senza divinizzarlo se va bene e senza demonizzarlo se va male”.  “Dovevamo essere preoccupati quando saliva nonostante la Bce acquistasse titoli italiani". In questi giorni è tornato a salire, ma bisogna anche considerare che la bce non sta più comprando titoli. E comunque "nei fondamentali della nostra economia non c'è nulla che giustifichi uno spread così alto".

L'ottimismo berlusconiano - Il premier cita poi il suo predecessore a Palazzo Chigi, nella conferenza stampa di fine anno del 2010. Disse  che  "l'elemento psicologico nella crisi è fondamentale" e che "bisognerebbe fare un bagno di ottimismo", invitando i giornali a scrivere  notizie positive. Monti sottoscrive, almeno in parte :"Mi astengo dal fare inviti ai giornali ma sono sicuro che lo sforzo che stiamo facendo può portare a un moderato ottimismo". Il premier, del resto, sente di avere il sostegno e la comprensione degli italiani. E quasi si stupisce. "Un governo come il nostro dovrebbe avere un tasso di popolarita' pari a zero..." Invece i sondaggi mostrano che gli italiani apprezzano.

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