Napolitano: i bambini nati in Italia sono cittadini italiani

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La scuola elementare di via Paravia a Milano

Per il Capo dello Stato è una "follia" che i figli di immigrati non abbiano la cittadinanza: "Non viene riconosciuto loro un diritto fondamentale". La Lega: "Pronti a fare le barricate". Fini: "Quando ne parlai mi diedero del compagno". VIDEO

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"E' una assurdità e una follia che dei bambini nati in Italia non diventino italiani. Non viene  riconosciuto loro un diritto fondamentale". Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche al Quirinale, riferendosi alla possibilità che il Parlamento torni ad esaminare la questione della cittadinanza italiana per i figli nati in Italia degli immigrati.
Secondo il Capo dello Stato tale iniziativa dovrebbe rientrare nella consapevolezza della necessità di "acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata". Napolitano ha inoltre ricordato il significato della nomina di Andrea Riccardi a ministro, secondo una denominazione ufficiale che richiama la cooperazione internazionale ma anche "l'integrazione nella società e nello Stato italiano".

"Forse ora è possibile affrontare questi temi" - Napolitano ha affrontato anche il tema del clima politico nel nostro Paese: "Non credo che il mare tempestoso" di queste ultime settimane "sia diventato una tavola – ha detto - è ancora un po' mosso, ma credo vi siano le condizioni per una maggiore obiettività e serenità nel confronto fra le forze politiche". Proprio in questo clima per Napolitano "forse ora è possibile affrontare" temi come quelli di una legge quadro sui rapporti fra le minoranze religiose e lo Stato e il diritto di cittadinanza di chi vive in Italia ed è nato da immigrati. "Ora si apre un campo di iniziative anche maggiore che nel passato", ha detto Napolitano riferendosi anche alla "differenziazione fra il governo e il parlamento". Una situazione in cui le Camere hanno "campi a sé riservati" per agire.

Il Pd con Napolitano
- Anche il leader del Pd, Pier Luigi, Bersani in Aula alla Camera, in occasione del voto di fiducia a Monti, aveva detto: "Noi abbiamo centinaia di migliaia di figli di immigrati che pagano le tasse e lavorano, che vanno a scuola, che parlano l'italiano e che non sono né italiani né immigrati, non sanno chi sono. E' una vergogna". (guarda il video, dal min. 8).
E dal Pd anche Andrea Sarubbi, primo firmatario della porposta di riforma bipartisan della cittadinanza riprende l'appello di Napolitano. "Il nuovo fortissimo richiamo del presidente per la riforma della cittadinanza a favore dei minori di origine straniera non può cadere nel vuoto. L'insistenza del Quirinale su questo tema e l'individuazione di un ministero per l'Integrazione nel governo Monti esprimono la stessa convinzione: proprio in un momento di crisi, la capacità di gestire l'immigrazione integrando al meglio le nuove energie rappresenta un obiettivo culturale, civile ed economico irrinunciabile per il nostro Paese".

Lega pronta a fare le barricate
- "La vera follia sarebbe quella di concedere la cittadinanza basandosi sullo 'ius soli' e non sullo 'ius sanguinis', come prevede invece oggi la legge" è la dura replica del leghista Roberto Calderoli. "La Lega Nord - aggiunge - su questa materia è pronta a fare le barricate in Parlamento e nelle piazze". "E non vorrei - continua - che questa idea altro non sia che il 'cavallo di Troia' che, utilizzando l'immagine dei 'poveri bambini', punti invece ad arrivare a dare il voto agli immigrati prima del tempo previsto dalla legge...".  Un intervento per dare la cittadinanza ai figli di stranieri sulla base del principio dello 'ius soli' sarebbe uno "stravolgimento dei principi contenuti nella Costituzione" secondo l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni che ribadisce: "La Lega è fermamente contraria".

Fini: "Quando ne parlai mi diedero del compagno" - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ricorda che gli venne affibbiato l'epiteto di 'compagno' quando, appartenendo ancora al Pdl, iniziò a parlare del diritto di cittadinanza per i figl i degli immigrati. "Ora possiamo discuterne. Questi sono temi che devono stare nell'agenda del Parlamento", dice.

La Rete G2 ringrazia il Capo dello Stato - La Rete G2, che rappresenta gli immigrati di seconda generazione, ringrazia il presidente  Napolitano per essersi fatto ancora una volta portavoce della causa sulla cittadinanza italiana per i figli d’immigrati. La consapevolezza di tutte queste 'energie italiane' senza diritti - si legge in un comunicato - disperse da una legge sulla cittadinanza italiana poco lungimirante, ci ha sempre spinti a chiedere una riforma della cittadinanza per un’Italia moderna e cosmopolita, fatta di volti non tipicamente italiani ma di spirito non diversamente italiano".

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