Referendum, tensione alle stelle tra Pdl e Lega

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"Sberle e coraggio" titola il quotidiano del Carroccio, mentre Libero ritrae un Berlusconi k.o dopo il raggiungimento del quorum. Il leghista Tosi: "Il voto? Un dispetto al premier". Quagliariello (Pdl): nessun aut aut dagli alleati. RASSEGNA STAMPA

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Quattro "sì" su acqua, legittimo impedimento e nucleare. Ma anche (e per qualcuno soprattutto) quattro "no" di dissenso contro il governo. Questa intepretazione della vittoria referendaria non è solo del centrosinistra.
Due esempi su tutti: la Padania titola "Sberle e coraggio"; Libero con un significativo "Botta continua" affiancato al ritratto di un Berlusconi k.o.
Un'immagine che rende bene i malumori nella maggioranza, nonostante le rassicurazioni di diversi dirigenti del Pdl (a cominciare dal segretario Alfano), secondo cui l'esito della tornata elettorale non ha nulla a che fare con un giudizio sul governo.

Tosi: "Il voto? Un dispetto al premier" -
Tra i più insofferenti, ci sono i leghisti. Dopo l'avvertimento dello stesso Calderoli (che a caldo aveva intimato al governo: basta sberle), in un'intervista al Messaggero, il sindaco di Verona Tosi parla di numerosi elettori insoddisfatti che "da una parte vedono che le cose che contano, come il calo delle tasse, non si fanno; dall'altra sentono parole inutili e assistono a battaglie che non interessano come il legittimo impedimento".
La morale, per il primo cittadino veronese, è chiara: "Sono andati a votare per fare un dispetto a Berlusconi".

Quagliariello: "Nessun aut aut dalla Lega" -Una critica aperta al Pdl, che a sua volta non risparmia un'affilata risposta. In un'altra intervista, stavolta al Corriere della Sera, il vicecapogruppo al Senato Quagliarello è altrettanto esplicito: in vista della verifica parlamentare del 22 giugno, i temi da discutere vanno decisi insieme, senza alcun aut aut. "Come la Lega non può prendere atto delle decisioni del Pdl, così non si può certo pretendere che noi aspettiamo Pontida per prendere atto delle loro".

E Bossi si ritrova la fronda nel partito - Ma la tensione resta alta anche all'interno dello stesso partito di Bossi. Secondo Repubblica, dopo la vittoria del sì, Bossi si ritrova ormai apertamente a dover fare i conti con una minoranza interna al partito: "L'ala maroniana - scrive Rodolfo Sala - è in forte fibrillazione, quasi sul piede di guerra" (Maroni nei giorni scorsi ha annunciato il suo voto, diversamente da quanto aveva detto il suo capo partito, ndr).
La stessa interpretazione viene data dal Giornale, secondo cui "Bobo si elegge capo del partito di lotta".

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