Scajola lavora a un suo gruppo e minaccia lo strappo

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L'ex ministro dello Sviluppo Economico, che si dimise per la storia della casa con vista sul Colosseo, avrebbe già dalla sua parte 23 deputati e 12 senatori. Secondo La Stampa avrebbe chiesto al premier di essere reintegrato nel governo

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Del suo ritorno in politica si è parlato più volte nei mesi scorsi. L'ultima occasione è stata il 6 marzo quando in un'intervista lui stesso non aveva escluso il rientro. Secondo indiscrezioni pubblicate sabato 12 marzo da più quotidiani Claudio Scajola starebbe adesso lavorando alla formazione di gruppi parlamentari autonomi dal Pdl, sia alla Camera che al Senato.

Lo scrivono sia il Corriere della Sera che La Stampa secondo cui l'ex ministro dello Sviluppo Economico "avrebbe chiesto al premier di essere reintegrato nel governo oppure di essere nominato coordinatore del partito al posto di Sandro Bondi".

Scajola, che si dimise per la storia della casa con vista sul Colosseo pagata da un imprenditore a sua insaputa (questa la sua versione), avrebbe già illustrato a Berlusconi il suo progetto. L'ex fedelissimo del presidente del Consiglio avrebbe infatti già a disposizione lettere di adesione al progetto da parte di 23 deputati e di 12 senatori.

Secondo La Stampa "La motivazione ufficiale è di voler articolare e aiutare la maggioranza, non una fuoriuscita". Ma "non viene esclusa una rottura (e un successivo passaggio con il Terzo Polo) se le sue richieste non verranno soddisfatte".

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