Berlusconi, un cantante come presidente

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Secondo il Corriere della Sera, nel 2010 il premier avrebbe incassato 1.194 euro in diritti per le sue canzoni. E dall'archivio Siae spuntano i titoli dei pezzi, molto pop: da "Gelusia" a "Le stagioni del cuore" a “Sto nummero e telefono”. FOTO

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di Greta Sclaunich

Canzoni d’amore in italiano e napoletano: dall’archivio Siae spuntano 38 brani registrati dal premier Berlusconi. Nel 2010 gli hanno fruttato 1.194 euro in diritti d’autore. La cifra, svelata dal Corriere della Sera che cita i tabulati bancari del presidente del Consiglio, non viene né confermata né smentita, per motivi di privacy, dalla Società Italiana degli Autori ed Editori.
Confrontata agli altri introiti derivanti da Fininvest spa (3,2 milioni) e dalle Holding Italiana prima e ottava (63 milioni), la voce Siae appare quasi nulla. Resta però il dato curioso per chi ricorda le velleità canore del premier e il suo sodalizio con il cantautore napoletano Mariano Apicella, reduce da polemiche su screzi con Berlusconi e da un concerto annullato all’ultimo minuto a Milano causa mancanza di spettatori. Un cantante come presidente, si potrebbe dire, facendo il verso alla hit sanremese di Toto Cotugno, che nel 1983 cantava il "partigiano presidente" Sandro Pertini, presidente della Repubblica di quegli anni.

In tutte le canzoni registrate Berlusconi figura come autore dei testi, a volte affiancato dai cantanti Loriana Lana, Rino Giglio e Gennaro Giglio. Mentre Mariano Apicella, con cui il premier ha pubblicato nel 2003 il cd “Meglio una canzone”, risulta essere il compositore delle musiche per ben 36 dei 38 brani. Una, “Sto nummero e telefono”, il premier la firma assieme al padre di Mariano, Tonino Apicella, che si occupa sia della musica che dei testi.
Mentre l’altra, “Azzurra Libertà” (l’inno di Forza Italia Giovani), è stata realizzata dal premier insieme al compositore Renato Serio, noto per aver collaborato per anni con Renato Zero e per essersi occupato dell’orchestrazione di altri artisti italiani come Gianni Morandi, Mia Martini, Anna Oxa.
Nessun accenno invece al presidente di Mediaset Fedele Confalonieri che, ai tempi dell’università, accompagnava al pianoforte un giovane Berlusconi animatore sulle navi da crociera. Non è menzionata nemmeno Cristina Ravot, la cantante sassarese che alcuni ipotizzarono essere la fidanzata segreta del premier.

Assente dalla lista anche l’inno del Pdl per le elezioni del 2008, “Meno male che Silvio c’è”.  Infatti, con l'eccezione di "Azzurra libertà", le canzoni di Berlusconi non si discostano molto dalla tradizione pop nostrana e parlano soprattutto d'amore: “Male di te”, “Ma se ti perdo”, “Le stagioni del cuore”, “La tua arroganza”, “Se tu non fossi tu”, “Amore mio goodbye”, “Donna della mia vita”, “Col cuore in gola”. C’è persino una classicissima “Stay with me”. Poi ci sono “Io non ti sveglierò”, “Ultimo amore”, “Senza te”, “Questo falso addio”. E un’inclassificabile “Pizza americana”. Niente politica, insomma.
Le canzoni in napoletano sembrano più vivaci, ma il tema resta sempre il trittico amore-cuore-dolore: “Gelusia”, “Ciucculata e cafè” (che parla di un “guaglione” che ha perso “la capa” per una bella brasileira), “Me dice addio”. Nessuna canzone in milanese o altre parlate del Nord: chissà cosa ne penserà il leader leghista Umberto Bossi.

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