Lirica, Napolitano firma il decreto. Proteste nei teatri

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Il presidente della Repubblica dà il via libera al provvedimento sulle fondazioni dello spettacolo, dopo che il ministro Bondi ha accolto una serie di osservazioni e di richieste di chiarimento. Ma tra gli addetti ai lavori monta la contestazione

Entra in vigore domani il decreto del governo sulle fondazioni liriche. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha infatti firmato il testo che in prima battuta aveva rinviato all'esecutivo con alcune osservazioni tecnico-giuridiche. Una richiesta di chiarimento cui il ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi, ha risposto positivamente, con alcune modifiche al provvedimento che vanno nel senso indicato dal capo dello Stato. Diventa così immediatamente operativa la riorganizzazione del settore lirico-sinfonico.

I rilevi di Napolitano riguardavano in particolare l’articolo 3 del decreto legge, sulle autonomie delle fondazioni liriche e dell’Imaie, l'istituto mutualistico degli artisti. E la decisione di firmare è arrivata solo dopo le correzioni al testo iniziale e le rassicurazioni ricevute dal ministro Bondi sulla volontà “di incontrare nei prossimi giorni - sottolinea una nota del Quirinale - le rappresentanze sindacali e di tener conto, nel corso dell'iter di conversione del decreto, delle proposte dei gruppi parlamentari e degli apporti collaborativi che potranno pervenire dal mondo della cultura e dello spettacolo”.

Subito dopo la firma del decreto da parte del Quirinale, il ministro della Cultura ha fatto sapere di aver convocato per il 6 maggio i segretari nazionali delle rappresentanze sindacali dei lavoratori dello spettacolo dal vivo.

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