Gianfranco Fini: "Al Nord il Pdl è la fotocopia della Lega"

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Duro intervento del presidente della Camera alla direzione del Pdl: "Non possiamo dare l'impressione che la riforma della giustizia possa apparire come impunità". Sul partito: "Non passare da un centralismo democratico a un centralismo carismatico". VIDEO

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(in fondo all'articolo i video degli interventi di Fini e di Berlusconi)

"Credo che questa riunione sia indispensabile per fare chiarezza, ce ne è necessità per il rispetto che ognuno deve a se stesso". E' iniziato così l'intervento di Gianfranco Fini alla direzione nazionale del Pdl.
Il discorso del presidente della Camera è seguito a quello del premier e dei tre coordinatori del partito. (Leggi e ascolta l'intervento di Silvio Berlusconi).
La terza carica dello Stato ha attaccato subito, parlando di un "atteggiamento puerile" come di "chi vuole nascondere la polvere sotto il tappeto". "Sta accadendo che in alcune questioni di carattere politico, uno dei cofondatori ha delle opinioni diverse rispetto a quelle del presidente Berlusconi". La leadership di Berlusconi non è messa in discussione, ha affermato Fini.

"Sono stato oggetto negli ultimi mesi - ha proseguito il presidente della Camera - di trattamenti mediatici dei giornalisti da mezzi di informazione lautamente pagati da stretti familiari del presidente del Consiglio". Alle parole di Fini la sala ha rumoreggiato e in tanti hanno espresso, con un mormorio chiarissimo, il dissenso rispetto alle parole del presidente della Camera.
Fini ha poi definito una "caduta di stile" le parole del ministro Bondi che ha attaccato le posizioni degli intellettuali vicini alla terza carica dello Stato.
"E' possibile derubricare tutto ciò come mere questioni di carattere personale?" si è domandato il presidente della Camera. "Non sono le mie bizze, non sono geloso di ciò che il presidente del consiglio fa, sono abiutato quando non sono d'accordo a dirlo apertamente" ha proseguito Fini, che ha ricordato come "è da qualche mese che pongo queste questioni".

"Il Pdl ha certamente dimostrato di essere un partito democratico, ma un partito democratico nel bipolarismo europeo equivale a un partito che consente una pluralità di opinioni e di posizioni, dove può esserci anche una posizione molto diversa da quella dominante". "Attenzione a non passare da un centralismo democratico a un centralismo carismatico" ha aggiunto Fini.
Spazio poi a un battibecco con il premier: "Berlusconi, te lo dico in faccia - ha detto la terza carica dello Stato - raramente il tradimento è in chi parla apertamente". "Non dire a me cose che non ho mai detto", ha replicato Berlusconi, che lo ha interrotto dal palco.

"Al Nord siamo diventati la fotocopia della Lega" - ha affermato Fini - un certo appiattimento sulle posizioni del Carroccio "è pericoloso". "Qual è la bandiera identitaria del partito al nord?" si è domandato il presidente della Camera "Al Nord abbiamo alzato la bandiera dell'abolizione delle province? Abbiamo alzato la bandiera della privatizzazione delle municipalizzate che sono diventate il tesoretto degli amministratori leghisti in attesa di mettere le mani nelle banche?".
Per Fini "Bossi sa quallo che vuole", non si tratta - dice - "di una polemica nei confronti della Lega. Io ho fondato il Pdl non per dar vita ad un'unica associazione tra Pdl e Lega. La Lega è un alleato strategico, ma il Pdl è la fotocopia della Lega. L'identità della Lega è chiara, quella del Pdl molto meno", osserva l'ex leader di An.
La terza carica dello Stato premette che "questo non vuol dire remare contro o attaccare il governo. C'è - spiega il presidente della Camera - un certo appiattimento sulle posizioni leghiste al nord e questo è pericoloso. Alcune linee del governo sono orientate dalla Lega", conclude Fini. "Non dirò mai che Bossi non è sensibile agli interessi nazionali ma per il Pdl i decreti attuativi sul federalismo vanno fatti ad ogni costo? Si, ma compatibilmente solo con i fondi a disposizione".

Durante l'intervento dell'ex presidente di An, vi è stato poi un altro battibecco con Silvio Berlusconi. Nel corso del'intervento del presidente della Camera alla direzione nazionale del Pdl, Fini ha citato una "grande questione", quella del "150/mo anniversario dell'unità d'Italia". Un tema sul quale, a detta di Fini, il governo rischia di non fare abbastanza. Pronta la replica di Berlusconi che prendendo il microfono ha detto: "Ma ci stiamo lavorando tutti i giorni su questo...!". Secca la risposta di Fini: "Non voglio polemizzare per il gusto di polemizzare". Altrettanto immediata la replica del Cavaliere: "Ah, no?".
Fini ha poi parlato della riforma della giustizia: "Non possiamo dare l'impressione - ha detto - che la riforma della giustizia possa apparire come impunità". A queste parole del presidente della Camera, la platea dei membri della direzione nazionale ha fischiato. Lo stesso Berlusconi ha dimostrato una netta contrarietà e si è sentito chiaramente al microfono mentre rivolgendosi a Fini è sbottato: "Gianfrancoooo..." ha detto il premier, disapprovando apertamente.

L'intervento di Fini ha provocato la veemente reazione di Silvio Berlusconi, che è intervenuto subito dopo: "Il nostro partito è stato esposto al pubblico ludibrio da parte di esponenti come Bocchino, Urso e Raisi". E poi: "Mi hai detto davanti a Letta che ti eri pentito di aver dato vita al Popolo della Libertà e che avevi intenzione di fondare un gruppo autonomo". Durante l'intervento del premier, Fini, in prima fila, è scattato in piedi e lo ha contestato. Berlusconi ha poi proseguito dicendo: "Vuoi avere la possibilità di fare dichiarazioni politiche? Ti accogliamo a braccia aperte nel partito, ma non da presidente della Camera", accompagnando le parole ad un inequivocabile gesto.

Guarda tutti gli interventi della direzione nazionale del Pdl:

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