Chi era Kofi Annan, l'ex segretario dell'Onu morto a 80 anni

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Nato in Ghana l’8 aprile 1938, il diplomatico si è spento in Svizzera il 18 agosto 2018. Tutta la sua carriera si è svolta nelle Nazioni Unite, dove ha iniziato nel 1962. Capo del Palazzo di Vetro dal 1997 al 2006, ha affrontato situazioni di crisi in diversi Paesi

Kofi Annan è stato un politico e diplomatico ghanese. Segretario generale dell’Onu per due mandati, nel 2001 è stato insignito del premio Nobel per la Pace. È morto il 18 agosto 2018, a 80 anni, in Svizzera. Ha vissuto una lunga carriera diplomatica in situazioni di emergenza in diversi contesti, in Africa come in Asia, o in Bosnia.

Nato in Ghana nel 1938

Kofi Annan è nato a Kumasi, in Ghana, l'8 aprile 1938 da una famiglia di antica nobiltà tribale. Da giovane è stato seguace delle tesi nazionaliste di Kwame Nkrumah, il leader dell'indipendenza ghanese che esortava gli africani a prendere nelle proprie mani il loro destino. I suoi studi si sono svolti soprattutto negli Stati Uniti: laureatosi al Macalester College di St. Paul in Minnesota, si è poi perfezionato in economia all'Institut Universitaire des Hautes Etudes di Ginevra e in management al Massachusetts Institute of Technology.

Ha iniziato a lavorare all’Onu nel 1962

Tutta la carriera di Annan - che parlava correntemente inglese, francese e diverse lingue africane - si è svolta all'interno della burocrazia delle Nazioni Unite, dove ha iniziato a lavorare nel 1962. Nel 1993 gli è stato affidato l'incarico di responsabile delle missioni di pace. Dopo l'invasione irachena del Kuwait, è stato mandato dall'allora segretario generale Boutros Boutros-Ghali in Iraq per negoziare il rimpatrio del personale Onu: in quella veste ha contribuito a mediare la liberazione degli ostaggi occidentali. Più tardi è stato a capo della delegazione Onu che ha trattato con Baghdad l'applicazione della risoluzione “petrolio contro cibo”.

Segretario generale dal 1997 al 2006

La scalata di Annan ai vertici del Palazzo di Vetro è stata affiancata da un costante appoggio americano. È stato segretario generale dell'Onu (il settimo) per due mandati, dal gennaio 1997 al dicembre 2006: primo africano a ricoprire questa carica per due volte. Gli anni in cui è stato segretario sono stati segnati soprattutto dalla lotta al terrorismo, la guerra in Iraq e l'emergenza Hiv.

Nel 2001 il Nobel per la Pace

Nel 2001 Annan è stato insignito, insieme all'intera organizzazione delle Nazioni Unite, del Nobel per la Pace per il suo lavoro umanitario “per un mondo meglio organizzato e con più pace”.

Gli altri incarichi

Dopo i mandati come segretario generale dell’Onu, Annan ha continuato a lavorare come mediatore e diplomatico e a partecipare a forum e incontri internazionali. Nel 2012 è stato nominato inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega araba per la Siria e, anche se ha rinunciato all’incarico qualche mese dopo per le troppe divisioni interne, ha continuato a spendersi per raggiungere un accordo di pace. Tra gli incarichi recenti, anche quello ricevuto nel 2016 dalla leader democratica birmana Aung San Suu Kyi: guidare la commissione deputata a investigare sulla situazione dei Rohingya del Rakhine, sulle violenze e sulle discriminazioni ai danni della minoranza musulmana e sulle possibili soluzioni per integrarla nella società birmana. Questione di cui Annan ha parlato anche con Papa Francesco durante il loro ultimo incontro, nel novembre 2017, insieme ad altri membri dell'organizzazione internazionale non-governativa “The Elders”, gli Anziani (il gruppo, fondato da Nelson Mandela, si impegna nella promozione della pace e dei diritti umani ed è formato da leader mondiali ed ex uomini di Stato). Il 20 giugno 2018, due mesi prima di morire, Annan è entrato nel comitato per l’etica e lo sviluppo sostenibile di Geox (comitato che ha il compito di orientare e promuovere la condotta etica del gruppo).

È morto a 80 anni

Kofi Annan è morto il 18 agosto 2018, a 80 anni, in Svizzera. A dare la notizia è stata la famiglia dell'ex segretario generale con un post sul profilo Twitter ufficiale della sua fondazione benefica. Il diplomatico ghanese, hanno spiegato, si è spento dopo una “breve malattia”. Ha lasciato la moglie Nane Annan, avvocato e artista svedese, e tre figli: Ama, Kojo e Nina. “Ha combattuto per tutta la vita per un mondo che fosse più giusto e più pacifico. Durante la sua carriera e la leadership nelle Nazioni Unite, è stato un ardente campione di pace, impegnato per lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e il valore della legge. Ovunque c'era sofferenza e bisogno ha aperto un dialogo ed è entrato in contatto con molte persone grazie alla sua profonda compassione ed empatia”, ha scritto la famiglia nel messaggio di addio.

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