Migranti, Sos Mediterranée e Msf tornano in mare verso la Libia con una nuova nave

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Le due organizzazioni, che fino al 2018 operavano assieme sulla nave Aquarius, hanno ripreso la ricerca e il soccorso di persone davanti alle coste libiche, con l'Ocean Viking. "Torniamo in mare per salvare vite", fanno sapere. Ma Salvini avverte: "Qui porti chiusi"

Da giovedì scorso la ong francese Sos Mediterranée e Medici senza frontiere sono tornate in mare con una nuova nave, l'Ocean Viking, per riprendere la ricerca e il soccorso di migranti davanti alle coste libiche. Lo hanno reso noto con un comunicato le stesse organizzazioni, che fino al 2018 operavano sulla nave Aquarius (LA STORIA). L'Ocean Viking batte bandiera norvegese e al momento si sta dirigendo verso il Mediterraneo dove opererà con un equipaggio di 31 membri, tra cui 13 soccorritori di mare Sos Mediterranée e 9 membri di Msf.

"Torniamo in mare per salvare vite"

"Da un anno assistiamo a un deterioramento della risposta dell'Ue alla tragedia umana nel Mediterraneo", afferma Frédéric Penard, direttore delle operazioni di Sos Mediterranée. "Torniamo in mare per salvare vite. Non possiamo restare in silenzio mentre persone vulnerabili subiscono sofferenze evitabili", dice Claudia Lodesani, presidente di Msg in Italia.

Salvini: "Qui porti chiusi"

Della nave norvegese ha parlato ieri in termini critici il ministro dell'Interno Matteo Salvini, sostenendo su Twitter che "adesso partono pure dal Mare del Nord per venire ad aiutare gli scafisti nel Mediterraneo". Poi ha aggiunto: "Roba da matti...ONG avvisata, mezza salvata: in Italia non sbarcate. #portichiusi".

La vicenda della nave Aquarius

La nave Aquarius, su cui hanno precedentemente operato congiuntamente Sos Méditerranée e Medici senza Frontiere, è stata più volte protagonista di contenziosi giuridici e polemiche politiche che hanno raggiunto il loro apice nel giugno del 2018, quando l’Italia si è rifiutata di aprire i propri porti per accogliere i 629 migranti a bordo, che sono stati infine portati in Spagna. Il 20 novembre 2018 è stata sequestrata nel porto di Marsiglia per smaltimento illecito di rifiuti. L’inchiesta è ancora in corso.

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