Israele taglia fondi Anp per palestinesi detenuti, Hamdallah: è dichiarazione di guerra

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(Foto: Getty Images)

Il governo di Benjamin Netanyahu ha dato l’ok all’applicazione della legge che taglia dalle tasse raccolte per l'Autorità nazionale palestinese le somme che questa devolve ai carcerati e alle loro famiglie. Il premier palestinese: “Punizione collettiva”

Tensione alle stelle tra Israele e Palestina dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha deciso di applicare la legge sul taglio dei fondi che l'Anp destina ai palestinesi detenuti nelle carceri israeliane e allo loro famiglie. Una mossa che il primo ministro palestinese Rami Hamdallah ha definito “una dichiarazione di guerra al popolo palestinese".

La legge

La legge, approvata lo scorso anno alla Knesset, taglia dalle tasse raccolte per l'Autorità nazionale palestinese (Anp) le somme che questa "devolve ai detenuti palestinesi per attacchi terroristici nelle carceri israeliane e alle loro famiglie", ovvero una somma intorno ai 138 milioni di dollari (123 milioni di euro). Finora la legge non era stata applicata per vari motivi: tra questi la contrarietà degli stessi apparati di sicurezza israeliani secondo i quali un ulteriore taglio al budget dell'Anp avrebbe danneggiato la cooperazione di sicurezza con i palestinesi e anche destabilizzato la Cisgiordania, già colpita dal taglio dei fondi Usa. Anche il governo fino a questo momento aveva soprasseduto, sebbene fosse stata intensa la pressione pubblica a favore del congelamento dei finanziamenti, visti da parte israeliana come un incentivo ai responsabili degli attacchi terroristici. Infine secondo i media, anche il recente brutale omicidio di una ragazza israeliana da parte di un palestinese di Hebron avrebbe spinto il Gabinetto e Netanyahu a dare il via libera.

Hamdallah: “Una punizione collettiva”

Hamdallah, riporta l’agenzia Maan, ha anche detto che la decisione del governo israeliano “arriva nel contesto della punizione collettiva contro il popolo palestinese".

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