Chi era Cherif Chekatt, l'attentatore di Strasburgo

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La zona dell'attentato a Strasburgo (Getty Images)

Aveva 29 anni e un passaporto francese. Già conosciuto dalle forze dell'ordine per reati comuni, era schedato come radicalizzato. La mattina dell'attacco è sfuggito a un arresto. Dopo la sparatoria è scappato ed è ancora in fuga, ricercato da 720 agenti. Sarebbe ferito

Si chiamava Cherif Chekatt, ha 29 anni, origini straniere e un passaporto francese l’uomo ricercato e ucciso per l'attentato nel centro di Strasburg(LIVE - FOTO - TESTIMONIANZE), nel quale la sera dell'11 dicembre hanno perso la vita tre persone e decine sono rimaste ferite (tra cui un giornalista italiano). Nato nel 1989 nel capoluogo alsaziano, nel passato del giovane ci sono diversi reati comuni che lo hanno portato anche in carcere. Risulta schedato con la lettera 'S' (COSA VUOL DIRE) tra i fondamentalisti tenuti sotto controllo dagli 007 francesi. E, come hanno confermato le autorità, durante l'attacco ha urlato "Allah Akbar".

Fuggito prendendo in ostaggio un tassista

Dopo l’attentato, il giovane era riuscito a fuggire "prendendo in ostaggio un tassista", come ha spiegato il procuratore di Parigi, Remi Heitz. Il conducente ha raccontato che durante il tragitto il killer "pronunciava frasi in cui giustificava quello che aveva fatto". Per catturarlo, sono stati 720 gli agenti mobilitati: è quanto riferito dal ministro francese dell'Interno, Christophe Castaner. Il ministro ha anche annunciato il rafforzamento del "dispositivo di sicurezza in tutti i mercati di Natale" del Paese. Proprio durante il primo inseguimento, in uno scontro a fuoco, il killer era rimasto ferito a un braccio (CITTÀ BLINDATA).

Fermata la famiglia di Cherif

Nel corso delle indagini è stata fermata anche la madre di Cherif Chekatt. Lo riferisce Bfm-Tv, secondo informazioni in suo possesso. In precedenza, sempre l'emittente all news francese aveva reso noto anche il fermo del padre e dei due fratelli di Chekatt. L'emittente ha aggiunto che alcuni membri della famiglia sono già noti per essere radicalizzati.

Dai reati comuni alla radicalizzazione

Il 29enne, prima dell'attacco, nella mattina dell'11 dicembre, era sfuggito a un arresto, durante una perquisizione nella sua abitazione nel quartiere di Neudorf, legata a un caso di tentativo d'omicidio, come precisa Le Monde. La zona dopo l'attentato è stata presidiata dalle teste di cuoio perché il giovane, nella sua fuga, si è diretto proprio in quell'area. Cherif era conosciuto dagli agenti per vicende legate a furti, violenze e traffico di droga in Francia e in Germania. Nella sua abitazione, gli inquirenti hanno trovato delle granate. Per rintracciarlo, dopo l'attacco, sono stati intensificati i controlli a tutte le frontiere e la Francia ha innalzato il livello di allerta. 

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