Tonga, vietati il rugby e il pugilato alle studentesse

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Una tifosa tongana durante la semifinale della Coppa del Mondo di rugby fra Tonga e l'Inghilterra disputata ad Auckland, Nuova Zelanda il il 25 novembre 2017 (Immagine Getty Images)
GettyImages-Tonga_Rugby

Il governo dell'isola ha imposto il divieto alle ragazze di praticare i due sport perché considerati non dignitosi e non in linea con la cultura tradizionale del paese. Il provvedimento ha scatenato molte critiche  

Le studentesse dell'isola di Tonga non potranno praticare il rugby e il pugilato. Lo ha stabilito una direttiva del governo che reputa i due sport lesivi della dignità e non in linea con la cultura e le tradizioni dell'isola. La misura entra in vigore con una lettera diramata dal ministro dell'Educazione, già oggetto delle critiche di molti, che giudicano la direttiva ministeriale obsoleta e sessista.

Critiche dalla campionessa Valerie Adams

La pensa così anche Dame Valerie Adams, pesista neozelandese e pluricampionessa olimpica e mondiale della specialità, che non ha tardato a contestare la decisione dell'esecutivo di Nukuʻalofa. Dalla sua pagina ufficiale di Facebook, Adams, che è figlia di madre tongana, ha pubblicato un post in cui ha rivendicato maggiori libertà per le donne dell'isola. "Quando il progresso e la tradizione sono in conflitto – ha scritto Adams - dobbiamo chiederci cosa porterà maggiore beneficio al nostro popolo e come agire insieme". La campionessa olimpica ha poi evidenziato quanto sia stata importante la libera scelta sulla sua carriera. "Secondo questo modo di pensare – ha scritto Adams riferendosi al provvedimento - una Tongana orgogliosa come me, non avrebbe potuto raggiungere la posizione che ha raggiunto in questo mondo. Le donne tongane devono essere libere di scegliere il loro destino e non essere trattenute da errate interpretazioni fuorvianti e testarde. Onorare la tradizione e seguire la passione non necessariamente entrano in conflitto. Il rugby, come qualsiasi altro sport, dovrebbe essere abbracciato dalle nostre donne tongane - siamo bravi a praticarlo - non essergli portarlo via!".

La legale per i diritti delle donne: "Si torna indietro"

Al coro delle voci critiche si è aggiunto quello della avvocata tongana dei diritti delle donne Ofa Guttenbeil-Likiliki che ha dichiarato come il divieto rappresenti una visione obsoleta del mondo. La direttiva – ha detto Likiliki citata dal Guardian - "ci riporta subito all'idea che l'istruzione sia solo accademica e che le ragazze rimangano in quel tipo di percorso accademico, mentre lo sport è un'alternativa esclusiva per i ragazzi". La legale ha poi aggiunto che il divieto "ci sta davvero riportando indietro su tutto il lavoro che abbiamo fatto finora nel tentativo di raggiungere e portare avanti la parità di genere a Tonga". Anche la premier neozelandese, Jacinda Arden, ha sposato la linea critica esternando il suo disaccordo alla misura nonostante questa non minacci il programma di aiuti del suo paese a Tonga.

La difesa del ministero

Si è difeso da ogni accusa il massimo dirigente del ministero dell'Istruzione di Tonga Manu 'Akau'ola, secondo il quale la direttiva emanata dal ministro Penisimani Fifita non esprime un giudizio politico sugli eventi sportivi, ma è stata emessa per permettere alle studentesse di recuperare il tempo scolastico perso a causa dell'arrivo del ciclone Gita, una tempesta di categoria 5 che si è abbattuta sull'isola lo scorso mese di febbraio.

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