Usa, Trump impone dazi su import di pannelli solari e lavatrici

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L'amministrazione Trump è pronta a varare dazi per l'import negli Usa di pannelli solari e lavatrici

La Casa Bianca vuole tassare le importazioni delle due categorie di prodotti per difendere le aziende nazionali. Ma la mossa potrebbe costare la perdita di 23mila posti di lavoro. Protestano Cina e Corea del Sud. Seul annuncia ricorso al Wto

L’amministrazione Trump prosegue nella sua politica commerciale aggressiva. Il presidente degli Usa ha deciso di imporre dazi del 30% sulle importazioni di pannelli solari in arrivo negli Stati Uniti. E altre tasse doganali verranno applicate anche per le lavatrici. Sotto esame anche eventuali dazi sull'acciaio e l'alluminio. La mossa, attuata per difendere le aziende nazionali, rischia però di essere un boomerang per l’economia statunitense causando la perdita di 23mila posti di lavoro. Le potenze più danneggiate dal provvedimento, Cina e Corea del Sud, hanno protestato apertamente. Seul ha anche annunciato ricorso al Wto.

Trump: proteggere lavoratori Usa

La decisione di Trump, secondo i media statunitensi, è scaturita dalle raccomandazioni della Us International Trade Commission, secondo la quale l'aumento delle importazioni di pannelli solari e lavatrici danneggerebbe i produttori nazionali. L'imposizione di dazi all'import delle due categorie di prodotti sembra un messaggio diretto soprattutto alla Cina. ''L'azione del presidente chiarisce ancora una volta l'intenzione dell'amministrazione di difendere i lavoratori americani'' afferma il Dipartimento del commercio. "Questa decisione incoraggerà aziende come LG a produrre negli Stati Uniti", ha aggiunto il presidente americano.

A rischio migliaia di posti di lavoro

Per i pannelli solari i dazi sono per quattro anni: il primo saranno al 30% poi caleranno gradualmente. Il provvedimento potrebbe però costare agli Stati Uniti la perdita di 23mila posti di lavoro e la cancellazione di miliardi di dollari di investimenti, secondo quanto denuncia l'Associazione dell'Industria per l'Energia Solare americana. La decisione di Donald Trump si basa sul Trade Act del 1974 che concede al presidente americano l'ampia autorità di imporre dazi per tutelare le aziende straniere. La Solar Energy Industries Association ha nei mesi scorsi criticato la possibilità di imporre dazi doganali che - a suo avviso - fanno bene solo a due aziende: una società in bancarotta controllata per la maggioranza da investitori cinesi e una divisione americana di una società tedesca.

La protesta della Corea del Sud

LG Electronic, il colosso degli elettrodomestici sudcoreano, si è detto “deluso” dalla decisione di Donald Trump di imporre dazi sull'import di lavatrici negli Stati Uniti. Con la nuova disciplina, i dazi del 20% saranno applicati ai primi 1,2 milioni di lavatrici importate e nella misura del 50% oltre. Critica anche Samsung: “I dazi sono una tassa su tutti i consumatori che vogliono acquistare una lavatrice. Tutti pagheranno di più avendo allo stesso tempo meno possibilità di scelta”. La Corea del Sud ha già annunciato che sottoporrà alla Organizzazione mondiale del commercio (Wto) una petizione contro i dazi varati dagli Usa. È una decisione "eccessiva che apparentemente costituisce una violazione delle disposizioni del Wto", ha detto il ministro del Commercio Kim Hyun-chong.

Cina: decisione è abuso

Anche la Cina, altro Paese fortemente colpito dalla decisione, ha espresso "forte disappunto”. Lo ha detto Wang Hejun, a capo dell'Ufficio indagini commerciali del ministero del Commercio cinese, definendo la mossa - secondo i media locali - "un abuso dei rimedi commerciali".

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