Siria, dal 2012 il governo di Assad ha sganciato quasi 70mila bombe

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Nei primi 11 mesi del 2017, il governo di Damasco avrebbe sganciato 5.913 bombe in aree controllate da gruppi armati dell'opposizione (Getty Images)
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È quanto emerge da un rapporto stilato dall’organizzazione Syrian Network for Human Rights, secondo la quale le zone più colpite sono state i sobborghi di Damasco, con oltre 22mila tra raid aerei e colpi di artiglieria sparati 

In Siria, le forze armate fedeli al presidente Bashar Al Assad hanno sganciato sul Paese, tra il luglio 2012 e il novembre 2017, quasi 70mila bombe. Lo denuncia in un rapporto la Syrian Network for Human Rights (Snhr), un’organizzazione per la tutela dei diritti civili con sede a Londra, secondo la quale nei cinque anni del conflitto sarebbero stati fatti deflagrare almeno 68.334 ordigni bellici in aree popolate da civili.

I sobborghi di Damasco i più colpiti

Il rapporto del Snhr si basa sul continuo monitoraggio attuato dagli attivisti, sia in Siria che in rete, per raccogliere il maggior numero di informazioni sul conflitto in atto. Molti dei dati presi in considerazione sono frutto dei resoconti di sopravvissuti, testimoni oculari e giornalisti dei media locali. Stando a questa analisi, soltanto nei primi 11 mesi del 2017, il governo di Damasco avrebbe sganciato 5.913 bombe in aree controllate dai gruppi armati dell'opposizione. Nel primo anno di guerra, il 2012, erano stati 2.314 gli ordigni utilizzati dall’esecutivo di Assad, seguiti dalle 14.976 bombe del 2013. Negli anni successivi sono state: 14.837 nel 2014, 17.318 nel 2015 e 12.958 del 2016. Dal rapporto emerge che le zone più colpite sono stati i sobborghi di Damasco con oltre 22mila tra raid aerei e colpi di artiglieria sparati. 

"Intervengano le Nazioni Unite"

Secondo Fadel Abdul Ghany, il presidente del Snhr, è necessario che "il Consiglio di sicurezza intraprenda al più presto un'azione decisiva per porre rimedio all'uso ripetuto di questa arma arbitraria e indiscriminata contro i civili". Nello specifico Fadel Abdul Ghany chiede che l’Onu impedisca l’utilizzo delle 'barrel bomb' (o bombe barile) ossia degli ordigni utilizzati dalle forze governative che vengono assemblati riempendo dei contenitori di metallo, spesso quelli che si usano per il petrolio, con esplosivo, rottami, bulloni, ferraglia. Queste bombe, una volta innescate, vengono lanciate dagli elicotteri e, secondo l’organizzazione, hanno un impatto distruttivo devastante. 

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