Morto cardinale Law, al centro scandalo "Spotlight" sui preti pedofili

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Il cardinale Bernard Law (Foto Getty Images)
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Aveva 86 anni, nel 2002 aveva dovuto lasciare la carica di arcivescovo di Boston per non aver denunciato le violenze portate alla luce dall’inchiesta del Boston Globe. Nel 2004 era diventato arciprete della Basilica papale di Santa Maria Maggiore a Roma

È morto nelle prime ore di mercoledì mattina il cardinale americano Bernard Law, coinvolto nell'inchiesta Spotlight sui casi di pedofilia nella diocesi di Boston, di cui era arcivescovo. Il porporato aveva 86 anni ed è deceduto dopo una lunga malattia. Nel 2002 era stato costretto a dimettersi per le mancate denunce delle violenze e, tra molte polemiche, era stato trasferito a Roma dove era diventato nel 2004, fino al 2011, arciprete della Basilica papale di Santa Maria Maggiore.

Dal Messico all’inchiesta Spotlight

Law era nato a Torreon, in Messico, il 4 novembre 1931. All’età di trent’anni fu ordinato presbitero per poi diventare vescovo di Springfield-Cape Girardeau il 22 ottobre 1973 e cardinale nel concistoro del 25 maggio 1985. È stato arcivescovo metropolita di Boston dall'11 gennaio 1984 al 13 dicembre 2002, quando è stato costretto a dimettersi per non aver denunciato i sacerdoti coinvolti nelle violenze portate alla luce dall'inchiesta Spotlight del quotidiano Boston Globe sui preti pedofili, al centro anche del film premio Oscar 2016 Spotlight.

Il trasferimento a Roma

Dal 27 maggio 2004 al 21 novembre 2011 è stato arciprete della Papale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore a Roma. L'arrivo di Law, accusato di aver coperto i preti pedofili della sua diocesi, suscitò molte polemiche: la sua posizione era stata già discussa in un summit tenutosi nel 2002, al cui capo vi fu lo stesso papa Giovanni Paolo II, e che vedeva posizioni molto forti sul suo conto. La successiva decisione fu il suo trasferimento a Roma, mentre la diocesi di Boston veniva coinvolta in vari processi per i casi di pedofilia.

L’avvocato delle vittime

Mitchell Garabedian, avvocato di Boston che ha rappresentato decine di persone che hanno denunciato di avere subito abusi sessuali da parte di religiosi, ha commentato la morte di Law affermando che "ha riaperto vecchie ferite. Molte vittime si sono ricordate del dolore sofferto. Ha voltato le spalle a creature innocenti e ha permesso che fossero abusati sessualmente".

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