Egitto, attentato in moschea: almeno 235 morti, più di 100 feriti

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L'edifico attaccato, nella zona di Al Arish (Ansa)

Centinaia le vittime secondo il bilancio provvisorio della Procura generale. Colpito un edificio religioso a Al Rawda, nel Nord del Sinai. Ci sarebbe stata un’esplosione, poi i terroristi hanno sparato sui fedeli. Al Sisi riunisce il comitato di sicurezza

È di almeno 235 morti e 109 feriti il bilancio, ancora provvisorio, dell’attentato terroristico compiuto contro una moschea nel Nord del Sinai, in Egitto, nel villaggio di Al Rwada, vicino a Bir el Abid, nella provincia di Al Arish. A fornire i numeri dell’attacco è un comunicato della Procura generale egiziana. Le cifre sono confermate anche dall'agenzia di stampa ufficiale Mena e dalla tv di Stato egiziana di sole notizie "Nile News". 

L'attacco alla moschea

La moschea attaccata, la Al Rawdaw, si trova in un piccolo centro nella provincia di Al Arish. Secondo le prime ricostruzioni, ci sarebbe stata un’esplosione, poi i terroristi avrebbero iniziato a sparare sulla folla. Come hanno raccontato alcuni testimoni, i fedeli "sono stati presi di mira da terroristi che li aspettavano davanti alla porta". Nell’edificio, al momento dell’attacco, ci sarebbero state più di 200 persone, stando a una stima fatta da un consigliere comunale locale. Fra i feriti, sempre secondo fonti locali, ci sarebbero "almeno 30 bambini". Inoltre, fonti citate dall'agenzia Ap, hanno riferito che gli attentatori sono arrivati sul posto su fuoristrada 4x4.

Colpita moschea di tribù anti-Isis

Intanto, è emerso anche che la moschea colpita "è frequentata dalla tribù Sawarka, la maggiore del Nord del Sinai e, in generale, conosciuta per la propria collaborazione con l'esercito e le forze dell'ordine" nella lotta contro l’Isis, come hanno riferito fonti locali. La tribù Al-Sawarka, dominante nella zona, aveva annunciato la propria partecipazione alla lotta contro lo Stato Islamico a fianco dell'esercito nel maggio dell'anno scorso. In questo territorio nel Sinai, al confine con la Striscia di Gaza, da oltre quattro anni e mezzo è in corso un conflitto tra forze di sicurezza egiziane e terroristi dell'Isis.

L'attentato in Egitto: la mappa

Al Sisi riunisce il comitato di sicurezza

Dopo l’attacco, il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi "si è riunito con il comitato di sicurezza ristretto per esaminare le conseguenze dell'attentato”, ha riferito la tv di Stato egiziana. Inoltre, sempre secondo l’emittente, la presidenza della repubblica ha annunciato un lutto nazionale di tre giorni per le vittime. Il presidente ha detto che "la tristezza e il dolore che provano ora gli egiziani non sarà vano: trarranno da questo dolore la volontà di affrontare il terrorismo”.

Le reazioni internazionali

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato ad Al-Sisi un messaggio in cui parla di “vile attentato” promettendo che “nella comune lotta contro il terrorismo e l'estremismo religioso - nemici esiziali della libera espressione del culto - l'Egitto potrà contare sempre sul determinato sostegno dell’Italia”. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha espresso cordoglio su Twitter: "Orrore per la strage terroristica nella moschea del Sinai. I nostri pensieri vanno alle vittime, la nostra solidarietà alle famiglie colpite e all’Egitto". Sul social network è arrivato anche il commento del presidente statunitense Donald Trump che definisce l’attacco "orribile e vile".

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