Catalogna, confermato l'arresto per i due leader indipendentisti

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Jordi Sanchez e Jordi Cuixart (Ansa)
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Ribadito il carcere preventivo per Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, accusati di sedizione. Puigdemont e Forcadell presentano ricorso contro Madrid a Strasburgo. Annullata la dichiarazione d'indipendenza catalana dalla Corte Costituzionale spagnola

Carcere preventivo confermato per i leader indipendentisti catalani Jordi Sanchez e Jordi Cuixart accusati di sedizione per le manifestazioni pacifiche di Barcellona del 20 e del 21 settembre. È questa la decisione dell'Audiencia Nacional di Madrid, con quattro magistrati che hanno votato a favore e uno contro. La Corte Costituzionale spagnola, intanto, ha deciso di annullare la dichiarazione d'indipendenza della Catalogna, dello scorso 27 ottobre.

Puigdemont e Forcadell fanno ricorso a Strasburgo

Intanto emerge anche che il presidente catalano deposto Carles Puigdemont e la presidente del Parlament, Carme Forcadell, hanno già presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti umani contro Madrid, come ha reso noto la stessa Corte. Oltre a questo ricorso, la cui prima comunicazione è arrivata il 18 ottobre, pendono altri tre ricorsi depositati da altri indipendentisti catalani. Tutti e quattro i fascicoli, sottolineano a Strasburgo, sono ad uno stadio preliminare e non sono ancora stati comunicati al governo di Madrid. Il primo ricorso, nello specifico, riguarda la decisione della Corte Costituzionale di sospendere la seduta del parlamento catalano in cui si supponeva che sarebbe stata dichiarata l'indipendenza della regione. La decisione della Corte costituzionale è al centro anche del secondo ricorso, arrivato lo stesso giorno, e presentato da un cittadino catalano. Gli altri due ricorsi, uno presentato da un cittadino e  l'altro da Josep Maria Jove Llado, braccio destro del vicepresidente catalano Oriol Junqueras, riguardano invece le multe - tra i 6 e 12 mila euro al giorno - imposte dalla Corte  ai membri dei comitati elettorali creati per preparare il referendum del primo ottobre. Proprio ieri (7 novembre), in un'intervista alla Catalunya Radio, Puidgemont aveva preannunciato un ricorso contro la Spagna davanti alle corti internazionali per una presunta violazione dei diritti umani legata all'incarcerazione di membri del governo catalano e all'"esilio" suo e di altri politici di Barcellona a Bruxelles.

Corte Costituzionale spagnola annulla la dichiarazione d'indipendenza

Proprio la Corte Costituzionale spagnola, intanto, ha annullato la dichiarazione unilaterale d'indipendenza (Dui) approvata dal parlamento catalano lo scorso 27 ottobre. A ricorrere contro il voto era stato il governo centrale di Madrid, che aveva già ottenuto la sospensione della dichiarazione. La Corte Costituzionale, riferiscono i media spagnoli, ha anche accusato di disobbedienza la presidente del parlamento catalano, Carme Forcadell. Stessa accusa per Ana Simò e José Maria Espejo due membri della Mesa, cioè l'organo che gestisce i lavori del Parlamento. La dichiarazione d'indipendenza rappresenta "un grave  attentato allo stato di diritto", afferma la Corte Costituzionale, secondo la quale l'autonomia "non può essere confusa con la sovranità". 

Annullata anche la "legge di rottura"

Inoltre, la Corte ha annullato la "legge di rottura", approvata dal parlamento catalano il 7 settembre, per stabilire le tappe dell'addio con la Spagna in caso di vittoria nel referendum sull'indipendenza. La legge era stata già sospesa su ricorso del governo di Madrid. In ultimo i giudici hanno trasferito alla procura le accuse di disobbedienza contro la Forcadell e gli altri due membri della Mesa. La presidente del parlamento e cinque membri della Mesa compariranno il 9 novembre davanti alla Corte Suprema, dove sono accusati di sedizione.

Elezioni di dicembre: non ci sarà lista unica indipendentisti

Ma la Catalogna deve prepararsi anche alle elezioni del 21 dicembre. E, in queste ore, si sono delineate anche le modalità del voto. Sembra infatti che non ci sarà una lista unica indipendentista, come aveva chiesto il President dal suo esilio di Bruxelles, perché i tre principali partiti sovranisti - Pdecat, Erc e Cup - non hanno raggiunto un accordo per correre insieme prima di questa notte allo scadere del termine fissato per legge per la presentazione di coalizioni, come riferisce Tv3. I dieci "detenuti politici”, cioè gli otto membri del Govern di Puigdemont e i due leader indipendentisti che si trovano in carcere, dovrebbero essere quindi candidati in liste diverse.

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