Strage a Las Vegas, 58 morti e più di 500 feriti. Suicida il killer

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Persone in fuga dopo gli spari a Las Vegas (Getty)

Colpi di arma da fuoco vicino al Mandalay Bay Resort durante un concerto. Gli spari arrivati da un piano alto dell'hotel. La polizia: "Killer suicida: è lupo solitario", non sarebbe "un attentato terroristico". Dubbi sulla rivendicazione dell'Isis. GLI AGGIORNAMENTI

GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

Sparatoria a Las Vegas nei pressi del Mandalay Bay Resort & Hotel, uno dei casinò della città statunitense, durante un concerto country. Lo sceriffo Joseph Lombardo ha fornito un bilancio provvisorio di almeno 58 morti, mentre le persone portate negli ospedali della zona sono più di 500. Il killer è stato trovato morto dalle forze dell'ordine ed è stato identificato come Stephen Paddock. Una donna che viveva con lui è ricercata e sarebbe stata localizzata. Alcuni testimoni parlano di raffiche di proiettili sparate sulla gente. "Abbiamo sentito decine di colpi di armi automatiche", ha raccontato qualche superstite, mentre altri hanno descritto gli spari come simili a "fuochi d'artificio". La reazione di Trump: "Sparatoria terribile". Per la polizia non si tratterebbe di "terrorismo" ma di un "lupo solitario": tuttavia qualche ora dopo l'attacco Site ha comunicato che l'Isis ha rivendicato l'azione come propria affermando che Paddock si sarebbe convertito qualche mese fa all'Islam, circostanza smentita però dall'amministrazione statunitense. (I VIDEO DELLA SPARATORIA)

Polizia: no terrorismo, è un lupo solitario

''A questo punto non consideriamo la sparatoria un atto di terrorismo’’, aveva dichiarato la polizia di Las Vegas, dopo l'attacco, sottolineando che restano ancora da chiarire i motivi alla base della sparatoria. ''Sembra per ora più un'azione di un lupo solitario’'. Il killer di Las Vegas è un uomo bianco di 64 anni, identificato in Stephen Paddock. L'uomo, residente a Mesquite, in Nevada, non aveva precedenti se non per alcune violazioni minori al codice della strada e, nel 2014, aveva intentato una causa contro un casinò. Nella sua stanza d’albergo al Mandalay Bay, dove si trovava da giovedì, sarebbero state trovate almeno 10 armi tra cui alcuni fucili, mentre nell'abitazione di Mesquite sono state rinvenute altre armi e munizioni.

Morto il killer

La polizia inizialmente ha diffuso un tweet nel quale spiegava che stava investigando su un possibile “active shooter” (qualcuno che ha sparato, ancora attivo) su Las Vegas Strip. Poi poco dopo è stato comunicato che un sospetto era stato ucciso. Infine in un comunicato della polizia si legge che l'uomo è "stato trovato morto": le forze dell'ordine sospettano che si sia suicidato. Suo fratello, in un’intervista, ha detto che il killer non aveva alcuna affiliazione politica o religiosa e "non c'era alcuna indicazione che potesse fare una cosa del genere. Era uno normale”. E, parlando con la Cnn, ha aggiunto: "Era mio fratello ed è come un asteroide caduto dal cielo". (I VIDEO DEGLI SPARI)

La rivendicazione dell'Isis, smentita da Fbi

Lo Stato Islamico, riferisce Site, intanto ha rivendicato la strage con un comunicato sul web, affermando che il responsabile sarebbe "un soldato dell'Isis" che avrebbe "eseguito l'operazione in risposta all'appello a prendere di mira i Paesi della coalizione". Intanto, emerge che Stephen Paddock si sarebbe convertito all'Islam mesi fa. Lo riportano i media americani citando fonti investigative. Questo dettaglio si legge anche su un secondo comunicato dell'Isis, trasmesso da Amaq, l'agenzia dello Stato islamico, citata da Site.

Tuttavia fonti dell'amministrazione statunitense e l'Fbi hanno dichiarato che “non c’è alcun segnale che indichi un legame del killer di Las Vegas con gruppi del terrorismo internazionale”. Insomma, le autorità escludono la pista Isis.

Sparatoria con più vittime nella storia degli Usa

Il bilancio, ancora provvisorio, della sparatoria di Las Vegas lo rende la peggior strage con armi da fuoco mai avvenuta negli Usa. Finora la sparatoria con più vittime era stata quella del 12 giugno 2016, quando un 29enne aprì il fuoco dentro il Pulse, locale gay di Orlando. Il bilancio fu di 49 morti e più di 50 feriti. La terza sparatoria più sanguinosa della storia americana è la strage del Virginia Tech del 2007.

Ricercata una donna

La polizia di Las Vegas poco dopo ha comunicato di credere che non vi fossero altri killer in azione dopo la sparatoria. Inoltre gli agenti avrebbero localizzato una donna che risulta ricercata per legami con l'aggressore. ''Per quello che sappiamo al momento, vivono nella stessa casa'', aveva spiegato lo sceriffo Lombardo, capo del Las Vegas Metropolitan Police Department. La donna è considerata una ''persona di interesse'' e la polizia aveva pubblicato anche le sue foto: è Mary Lou Danley, nata il 12 dicembre 1954. Inoltre sono stati diffusi i dati di due auto ricercate che sarebbero associate al killer ucciso e che sarebbero state rintracciate.

Testimoni: spari da hotel

Gli spari sarebbero arrivati da uno dei piani alti del Mandalay Hotel. Secondo testimoni, il killer di Las Vegas avrebbe aperto il fuoco sulla folla dal 32mo piano dell'edificio. La folla stava assistendo al concerto di Jason Aldean, nell'ambito del festival country "Route 91 Harvest", quando hanno iniziato a vedersi i bagliori degli spari, scambiati inizialmente per fuochi d'artificio. Nei video si sentono centinaia di colpi di armi automatiche. La folla si è riversata in strada correndo per il panico. Fra i presenti anche il "re di Instagram" Dan Bilzerian che ha raccontato sul social quanto stava accadendo.

Il video degli spari

"Abbiamo sentito decine di colpi di armi automatiche”, ha riferito uno dei testimoni della sparatoria. Ecco un video realizzato durante il concerto, nel quale si sentono distintamente gli spari:

Spari anche su polizia 

Anche gli agenti delle Swat intervenuti nell'area del Mandalay Bay sono stati presi di mira da colpi di arma da fuoco. Gli hotel Mandalay Bay, Luxor e l'Excalibur Vegas, tutti nei pressi della sparatoria, sono stati isolati dalla polizia e i clienti bloccati all'interno. Temporaneamente è stato bloccato anche il traffico aereo all'aeroporto McCarran di Las Vegas, che sorge poco distante dalla zona dei casinò.

Unità di crisi Farnesina al lavoro

L'Unità di crisi della Farnesina è al lavoro per seguire i fatti di Las Vegas e verificare l’eventuale coinvolgimento di italiani. Al momento le verifiche sono in corso in stretto raccordo con il competente consolato generale italiano di Los Angeles.

Trump: sparatoria terribile

Una ''sparatoria terribile. Le mie più care condoglianze alle famiglie delle vittime’’, ha scritto su Twitter il presidente Donald Trump. La Casa Bianca fa sapere che il Tycoon è in contatto con Las Vegas e sta monitorando la situazione. Anche Papa Francesco ha voluto fare sente la sua vicinanza e si è detto “profondamente addolorato per questa tragedia senza senso". In un telegramma inviato al vescovo di Las Vegas dal cardinale Parolin a nome del Pontefice, si legge che il Papa "elogia gli sforzi della polizia e dei soccorritori”.

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