La Catalogna accusa: "Vogliono disordini per impedire il referendum"

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Un'immagine delle proteste a Barcellona (Getty Images)
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Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno catalano, Joaquim Forn, secondo il quale il governo centrale e le forze di polizia starebbero cercando di ostacolare il libero svolgimento del voto del prossimo 1 ottobre

Sale la tensione in Catalogna in vista del referendum per l'indipendenza del prossimo 1 ottobre. Il ministro dell'Interno catalano, Joaquim Forn, ha accusato la Fiscalía (l'organo giudiziario spagnolo), il governo centrale di Madrid e le forze di polizia di volere disordini nel territorio della regione per motivare l'invio di migliaia di agenti delle forze di sicurezza nazionali.

Le accuse

Secondo il titolare degli Interni catalano, i governanti di Madrid "vogliono che ci siano tumulti, non manifestazioni pacifiche. Lo cercano. Hanno mandato la polizia con questa evidente volontà". In un'intervista Forn si è inoltre detto preoccupato riguardo l'ordine impartito dalla Fiscalía Superior della Catalogna di recintare i collegi elettorali per impedire il voto domenica: "È un errore enorme. Un'aberrazione", ha sottolineato precisando di "aver fatto ricorso contro la decisione della Fiscalia perché crediamo che stia eccedendo nelle sue funzioni". Tale scelta, secondo il ministro, comprometterebbe infatti il libero esercizio del voto da parte dei cittadini catalani che lo stesso Forn ha invitato a rimanere calmi e a non cadere nella "provocazione" delle autorità spagnole.

Invio di poliziotti

Forn ha ammesso che probabilmente in diversi seggi non si potrà votare e ha invitato la popolazione a radunarsi per protestare contro questa violazione del diritto di voto davanti ai collegi. Il ministro ha poi criticato l'invio massivo di agenti della Polizia Nazionale e della Guardia Civile in Catalogna: una spedizione di uomini che, ha aggiunto, non è stato possibile quantificare perché Madrid non ha mandato nessuna comunicazione al riguardo.

Garantire i diritti

Alle dichiarazioni di Forn si sono aggiunte quelle del direttore dei Mossos d'Esquadra, Pere Soler. In un post affidato a Twitter, il responsabile della polizia catalana ha garantito una vigilanza assoluta sugli oltre 2.200 seggi elettorali attivi domenica 1 ottobre. "Che nessuno si sbagli - ha scritto Soler in catalano - la missione principale delle polizie, Mossos d'Esquadra, Guardia Civile e Polizia Nazionale, è quella di garantire i diritti, non impedire il loro esercizio". Da Madrid un'affermazione di significato opposto era arrivata dal capogruppo del Partido Popular al Congresso dei Deputati, Rafael Hernando, che aveva giustificato l'invio di migliaia di agenti di rinforzo in Catalogna parlando di "disordini" registrati a Barcellona.

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