Tensione Usa-Iran su nucleare. Trump: "Ho deciso". Ma non rivela cosa

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Il presidente statunitense non ha svelato se intende certificare il patto siglato nel 2015. Il segretario di Stato Tillerson: “Non ha dato stabilità”. Teheran replica alla Casa Bianca: “Non saremo noi i primi a violarlo”. Mogherini: “Funziona”. Macron: “Non basta”

Sale la tensione sul destino dell'accordo sul nucleare iraniano. "Ho deciso", ha preannunciato ai cronisti il presidente Donald Trump a margine del bilaterale all’Onu con il presidente dell'autorità palestinese Abu Mazen, senza però rivelare le sue intenzioni. Come fece con l'accordo di Parigi sul clima, aspettando alcuni giorni prima di comunicare la propria decisione. In serata il segretario di Stato americano Rex Tillerson, dopo un incontro dei 5+1 in cui ha partecipato per la prima volta il ministro degli Esteri iraniano Zarif, non ha svelato le intenzioni dell’inquilino della Casa Bianca. A difendere l’accordo è stata invece Federica Mogherini, Alta rappresentante per la politica estera Ue, mentre il presidente francese Macron ha detto che l’attuale patto “non è sufficiente”. Intanto sono molto dure le repliche da Teheran alle parole di Trump.

Il commento di Tillerson

Il segretario di stato americano Rex Tillerson ha spiegato che Donald Trump ha preso la sua decisione se certificare o meno l'accordo su nucleare alla prossima scadenza prevista ma non l'ha condivisa con nessuno "esternamente", neppure con Theresa May che gliela aveva chiesto nel loro incontro. Ha però ammesso che il presidente giudica "inaccettabili" alcune scadenze dell’accordo. Tillerson ha dichiarato che gli Usa hanno problemi significativi col nucleare iraniano: “Abbiamo visto tutto tranne che stabilita”. 

Media Usa: su accordo Trump rimetterebbe a Congresso

I media statunitensi provano già a interpretare le intenzioni di Trump. Secondo la Nbc, che cita diverse fonti dell’amministrazione, il presidente propenderebbe per la bocciatura dell'accordo sul nucleare iraniano per poi rimettere al Congresso la decisione sul ritiro o meno degli Usa dall'intesa. La mossa scatterebbe prima della scadenza fissata al prossimo 15 ottobre e aprirebbe una finestra di 60 giorni che consentirebbe ai membri del congresso di determinare se imporre nuovamente all'Iran le sanzioni legate al programma nucleare che erano state sollevate nell'ambito dell'accordo del 2015. L’obiettivo finale di Trump sarebbe di spingere alleati europei a concordare di rinegoziare alcune misure e fare pressione sull'Iran perché ritorni a negoziare.

La replica dell’Iran

Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha difeso l'accordo escludendo di rinegoziarlo. "Non saremo noi i primi a violarlo", ha detto all'assemblea generale dell'Onu, criticando duramente le minacce di Trump, anche se ha detto di non aspettarsi che gli Usa escano dall'intesa, "nonostante la retorica e la propaganda". Rohani ha replicato alle accuse di Trump: “Ha pronunciato parole ignoranti e sgradevoli contro l'Iran. Accuse odiose e senza fondamento. Quella della moderazione è la strada scelta e intrapresa dall'Iran. Noi non minacciamo nessuno, ma allo stesso tempo non tolleriamo e non tollereremo alcuna minaccia nei nostri confronti". La Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Sayyed Ali Khamenei, è stato ancora più duro e ha definito "sgradevoli, stolte e pure menzogne" le parole pronunciate da Trump.

Possibili divisioni in Ue

A difendere strenuamente l'intesa è stata Federica Mogherini, Alta rappresentante per la politica estera Ue. "Non c'è alcun motivo per smantellare un accordo che funziona e dà risultati", ha sostenuto, riferendo che tutte le parti concordano sul fatto che finora è stato rispettato, come certificato dall'Aiea. "Abbiamo un'altra potenziale crisi nucleare. Non abbiamo assolutamente bisogno di entrare in un'altra", ha osservato riferendosi alla crisi nordcoreana. Nel fronte europeo rischia di aprirsi una crisi: il presidente francese Emmanuel Macron, pur sostenendo che sarebbe un errore uscire dal patto, ritiene che “non sia sufficiente”, dato l'aumento della pressione che Teheran sta esercitando nella regione e la prosecuzione del programma balistico.

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