Migranti, Gentiloni: "Proporremo all'Onu di tornare in Libia"

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“Ce n'è bisogno per il processo di pace e per la questione migratoria”, spiega il premier italiano, che ha incontrato il capo del governo libico al-Sarraj. “Non si risponde a sfide con i muri ma con lavoro comune”, aggiunge.

Giornata di incontri bilaterali per il premier Paolo Gentiloni al Palazzo di Vetro di New York, dove è in corso l'Assemblea generale dell'Onu. Il presidente del Consiglio ha prima in programma riunioni col capo del governo libico Fayez al-Sarraj, la premier britannica Theresa May e il presidente sud coreano Moon Jae-in. In serata Gentiloni è intervenuto davanti all’Assemblea generale.

“Sollecitare l’Onu a tornare in Libia”

Oggi, ha detto Gentiloni, “ci dedicheremo alla questione Libia”. L'obiettivo, ha spiegato, è “proporre, sollecitare l'Onu a tornare in Libia. Ce n'è bisogno per il processo di pace e per la questione migratoria, perché le condizioni dei rifugiati in Libia hanno bisogno di essere sorvegliate e migliorate sul fronte dei diritti umani. E nessuno meglio dell'Onu ci può aiutare”. “Sulle migrazioni – ha aggiunto il premier – c'è un percorso che sta andando avanti lanciato da Obama e Ban ki moon l'anno scorso e che deve concludersi l'anno prossimo con l'obiettivo di un Migration Compact globale. Questa non è la sede per discutere di temi europei, ma certamente se ci fosse un'intesa di farsi carico da parte dell'Onu della questione dei migranti sarebbe un bel passo avanti”.

Su Trump: rispettare sua visione, ma ci sono differenze

“L'illusione di rispondere alle sfide che abbiamo davanti difendendo ciascuno il proprio interesse nazionale, contrapponendo Paesi a Paesi, è una illusione. Non si risponde a queste sfide con i muri, si risponde con un lavoro comune”, ha detto ancora Gentiloni in una conferenza stampa al Rose Garden dell'Onu. Poi ha parlato di Trump: “Ha portato la sua visione, con cui ha vinto le elezioni americane, dobbiamo rispettarla in quanto nostro principale alleato. Rispettarla non significa non prendere atto che ci sono differenze. Siamo d'accordo sul contrasto al terrorismo e altre sfide ma su altri temi come il cambiamento climatico e il rapporto tra libero scambio e la difesa degli interessi nazionali ci sono posizioni diverse”. Il premier ha ricordato che con gli Usa “abbiamo trovato punti di compromesso come al G7” e si potranno trovare altri compromessi in futuro.

Gli altri temi

Gentiloni ha parlato anche di Corea del Nord (“In questo momento non ci sono spazi di dialogo. Bisogna moltiplicare la pressione perché illudersi su una mediazione sarebbe come rafforzare il potere di ricatto del dittatore. L'Italia può svolgere un ruolo per prevenire soluzioni sbagliate di questa crisi”), Spagna e Catalogna (“Spero non ci siano evoluzioni preoccupanti”) e Brexit (giovedì vedrà il negoziatore europeo Michel Barnier). E, tornando a una questione italiana, ha aggiunto: “Sono fiducioso ci sia un amplissimo sostegno da parte della maggioranza” sull'aggiornamento del Def.

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