Papa Francesco: "Bene l'Italia sui migranti". Sul clima: colpa nostra

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Il Pontefice, sul volo di ritorno dalla Colombia, si è detto grato al nostro Paese e alla Grecia per il loro impegno e ha auspicato prudenza: “Non solo ricevere, ma integrare”. Sul riscaldamento globale: “Gli scienziati sono chiarissimi, è colpa di tutti noi”

Papa Francesco, durante la conferenza stampa in aereo di ritorno dalla Colombia, ha detto di apprezzare la linea del governo italiano sui migranti e sulla Libia. “Sento il dovere di gratitudine per l'Italia e la Grecia, perché hanno aperto il cuore sui migranti”, ha dichiarato il Pontefice, prima di suscitare le risate dei giornalisti parlando dell’incidente di ieri sulla papamobile: "Mi sono sporto lì per salutare i bambini, non ho visto il vetro e pum!".

“Non solo accogliere, bisogna integrare”

Il Papa, secondo cui “il governo italiano sta facendo di tutto”, sul tema dei migranti invita però anche alla prudenza: “Cosa significa? Primo: quanti posti ho. Secondo: non solo ricevere, ma integrare". Il Pontefice ha poi raccontato un episodio di “'integrazione bellissima': -. Sono andato all'Università Roma Tre, mi hanno fatto domande quattro studenti. Una, era l'ultima, la guardavo: ma questa faccia la conosco. Era una che meno di un anno prima è venuta da Lesbo con me in aereo, ha imparato la lingua, studiava biologia nella sua patria, ha fatto l'equiparazione e ora continua. Questo si chiama integrare".

“Basta sfruttare l’Africa”

Papa Francesco ha poi toccato il tema dei migranti economici, sottolineando come ci sia “nel nostro inconscio collettivo un motto, un principio: l'Africa va sfruttata. Un capo di governo su questo ha detto una bella verità: quelli che fuggono dalla guerra è un altro problema, ma tanti che fuggono dalla fame, facciamo investimenti lì perché crescano. L'Africa è amica e va aiutata a crescere”.

“Siamo tutti responsabili del cambiamento climatico”

Il Pontefice ha anche risposto a una domanda sui cambiamenti climatici, tema a lui particolarmente caro, citando una frase dell'Antico Testamento: “L’unico animale del creato che mette la gamba sullo stesso buco è l'uomo, il cavallo non lo fa. La superbia, la sufficienza... e poi il dio tasca, no? Non solo sul creato, tante cose, tante decisioni, tante contraddizioni dipendono dai soldi". E, a proposito delle responsabilità morali dei politici che negano che i mutamenti climatici dipendano anche dall'uomo, il Papa ha risposto che "chi nega deve andare dagli scienziati e domandare loro. Loro parlano chiarissimo, gli scienziati sono precisi. Del cambiamento climatico si vedono gli effetti e gli scienziati dicono chiaramente la strada da seguire. E tutti noi abbiamo una responsabilità, tutti”.

Il commento sulla Daca

“Su quella legge non voglio esprimermi perché non l'ho letta e non mi piace parlare di quello che non ho studiato bene", ha detto Papa Francesco rispondendo a una domanda sul piano Daca, che inizialmente Donald Trump aveva annunciato di voler abrogare, salvo poi fare marcia indietro dopo il duro attacco dei vescovi statunitensi. "Io ho sentito parlare il presidente degli Stati Uniti: si presenta come un uomo pro-life. Se è un bravo pro-life capisce che la famiglia è la culla della vita e si deve difendere l'unità -  ha aggiunto - I giovani sradicati chiedono aiuto. Vogliono ritrovare la radice. Per questo io insisto tanto sul dialogo tra giovani e anziani, scavalcando un po' i genitori: i giovani oggi hanno bisogno di ritrovare le radici".

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