Trump accusa il Nyt: "Ha fatto fallire piano per uccidere Baghdadi"

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Foto d'archivio (Getty Images)

L'attacco del presidente al quotidiano su Twitter. Raggiunta intesa bipartisan al Congresso per adottare un nuovo pacchetto di misure che puniscano i russi per le presunte interferenze del Cremlino nelle elezioni americane del 2016

Mentre il Congresso americano raggiunge un accordo bipartisan su un pacchetto di nuove sanzioni contro la Russia, il presidente americano si scaglia contro il New York Times e da Twitter accusa il giornale di aver fatto fallire il piano per uccidere il leader dell'Isis, al-Baghdadi, per via della "loro agenda malata sulla sicurezza nazionale".

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="en" dir="ltr">The Failing New York Times foiled U.S. attempt to kill the single most wanted terrorist,Al-Baghdadi.Their sick agenda over National Security</p>&mdash; Donald J. Trump (@realDonaldTrump) <a href="https://twitter.com/realDonaldTrump/status/888711488717934592">July 22, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

Capitol Hill contro Trump

Il Congresso ha stabilito che verranno adottate nuove misure contro Mosca come punizione per le presunte interferenze del Cremlino nelle elezioni americane del 2016 e per le sue aggressioni militari in Ucraina e in Siria. L'accordo raggiunto tra democratici e repubblicani si riferisce ad un disegno di legge che include anche un irrigidimento di provvedimenti economici verso la Corea del Nord e l’Iran. È però la parte sulla Russia che sarebbe la più problematica. Dopo l’accordo, il testo potrebbe entrare in vigore già nei prossimi giorni, cioè prima della chiusura del Congresso per la pausa estiva. Trump potrebbe porre il veto, ma con l'inchiesta sul cosiddetto Russiagate in corso, risulterebbe una mossa a rischio. Una circostanza, questa, che prefigura comunque una rottura tra Capitol Hill e il presidente. 

Russiagate: il 24 e 26 luglio le audizioni 

La decisione, inoltre, arriva in un momento di particolare tensione per gli sviluppi sul cosiddetto Russiagate. Il figlio del presidente, Donald Trump Jr e Paul Manafort, ex manager della campagna elettorale del Tycoon, stanno infatti negoziando con la commissione Giustizia del Senato per avere un’audizione privata, e non pubblica, il 26 luglio. A loro la commissione giudiziaria del Senato chiederà chiarimenti sul presunto coinvolgimento della Russia nelle elezioni del 2016, e della possibile collusione della campagna di Trump con la Russia. Inoltre, come rivelato dal New York Times, Manafort dovrebbe chiarire i suoi legami con oligarchi russi con cui avrebbe avuto dei debiti. Prevista, invece, per il 24 luglio, l’audizione di Jared Kushner, il genero di Trump, che verrà sentito dalla commissione Intelligence del Senato, ma non in pubblico.

Trump e l'avvertimento al procuratore speciale 

Nei giorni scorsi, il presidente americano aveva lanciato un avvertimento al procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller. Secondo il Tycoon Mueller supererebbe la linea rossa se allargasse le sue indagini sulla situazione finanziaria della famiglia al di là dei rapporti ipotetici con la Russia. Trump aveva anche mostrato risentimento nei confronti del ministro della Giustizia James Sesions dopo che questo aveva deciso di astenersi dalle indagini sul Russiagate. Il Tycoon, a questo proposito, aveva detto che non l'avrebbe mai scelto se avesse saputo che si sarebbe astenuto dalle indagini sul legame tra Mosca e Washington. 

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