Londra, polizia diffonde i nomi di due attentatori

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Foto dall'account Twitter della Metropolitan Police di Londra (@metpoliceuk)

Si tratta di Rachid Redouane, trentenne che si definiva "marocchino libico", e di Khuram Butt, cittadino britannico con origini pakistane e presunto capo della cellula che ha attaccato la capitale britannica. Era già "noto" alle forze dell'ordine

A due giorni dall’attentato che ha colpito Londra, Scotland Yard ha diffuso i nomi di due dei tre aggressori che hanno sferrato l’attacco uccidendo sette persone e che poi sono stati neutralizzati dagli agenti britannici. Si tratterebbe di Khuram Butt, di 27 anni, cittadino inglese con origini pakistane, e del trentenne Rachid Redouane che, invece, si definiva "marocchino libico" e usava anche il nome di Rachid Elkhdar, come ha riferito la polizia. Secondo quanto sostengono i media del Regno Unito, i due sarebbero entrambi legati a Barking, cioè al quartiere londinese dove le forze dell'ordine hanno effettuato i primi raid. Tutte e 12 le persone arrestate domenica sera intanto sono state rilasciate.

Uno degli attentatori "noto " alle forze di sicurezza

Butt, in particolare, era "noto" alle forze di sicurezza, come ha riferito il capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley, che ha però specificato che non c’erano prove che stesse pianificando un attacco. L’uomo, che sarebbe stato anche il capo della cellula entrata in azione la sera del 3 giugno, secondo il Telegraph, sarebbe anche apparso in un documentario di Channel 4 sull’integralismo islamico mentre srotolava una bandiera dell’Isis a Regent’s Park. Nel filmato, andato in onda nel 2016, Butt viene ripreso con due predicatori islamici noti alle forze dell'ordine mentre discute con gli agenti di polizia intervenuti sulla scena.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="en" dir="ltr">Updates: Two men shot dead by police following terrorist attack in <a href="https://twitter.com/hashtag/LondonBridge?src=hash">#LondonBridge</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/BoroughMarket?src=hash">#BoroughMarket</a> named <a href="https://t.co/prQUaxy2k4">https://t.co/prQUaxy2k4</a> <a href="https://t.co/LR4klVhZ64">pic.twitter.com/LR4klVhZ64</a></p>&mdash; Metropolitan Police (@metpoliceuk) <a href="https://twitter.com/metpoliceuk/status/871775863280422912">June 5, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script> 

La seconda vittima: James McMullan, un inglese di 32 anni

Nel frattempo, dopo Christine Archibald, la ragazza canadese che si era trasferita in Europa per raggiungere il fidanzato, è stata identificata anche un’altra vittima dell'attacco. Si tratterebbe del 32enne James McMullan, residente ad Hackney, nell’Est della capitale britannica e ucciso dai tre terroristi mentre si trovava vicino a un pub nella zona del London Bridge. L'annuncio della sua morte è stato dato dalla sorella Melissa McMullan che ha parlato in lacrime alle televisioni. La polizia, però, non ha ancora ufficializzato il riconoscimento, si aspetta infatti l'esame del coroner.

May e le critiche sui tagli alla sicurezza

Intanto in Gran Bretagna non si fermano e polemiche sulla sicurezza, a tre giorni dal voto. Jeremy Corbyn ha chiesto alla premier Tehresa May di dimettersi, per via della sua decisione sulla riduzione del numero di agenti di polizia negli anni in cui è stata ministro dell’Interno, nel governo conservatore. Ma il primo ministro ha replicato che "le risorse appropriate e il governo protegge il bilancio delle forze dell’ordine dal 2015", ricordando anche che quello sferrato a Londra è stato "un attacco al mondo libero".

 

 

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