Turchia, 2.600 arresti per terrorismo in una settimana

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Turchia, 1 maggio 2017 (credit: Getty Images)
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La maggior parte delle persone fermate è accusata di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen, contro cui Ankara ha ulteriormente rafforzato la stretta dopo il referendum

Oltre duemila arresti per terrorismo in una settimana. E’ il bilancio della nuova stretta sulla sicurezza messa in atto dalle autorità turche. Il bilancio reso noto dal ministero degli Interni parla chiaro: in sette giorni l’antiterrorismo ha fermato 2.638 persone. La maggior parte di queste (2.331) è accusata di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen, contro cui Ankara ha ulteriormente rafforzato la stretta dopo il referendum.

Pkk

Altri 238 sono finiti in manette in 579 blitz contro presunti affiliati al Pkk, durante i quali sono anche stati uccisi 38 ribelli curdi. Arrestati anche 43 sospetti membri Isis e 26 militanti di gruppi di estrema sinistra. 

Arresti per il 1 maggio

Un bilancio che cresce, se a questi numeri si aggiungono i fermi in seguito agli scontri tra manifestanti e autorità durante la protesta organizzata per il 1 maggio, che ammontano a circa 70. Alcuni sono stati fermati, anche con l’uso di gas lacrimogeni, mentre cercavano di raggiunge Piazza Taksim, centro delle proteste anti-governative del 2013, e ora luogo vietato a qualsiasi tipo di raduno.

 

 

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