Stoccolma, a presunto attentatore era stato rifiutato l’asilo politico

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Secondo la polizia, l’uomo che avrebbe guidato il camion contro la folla nell’attacco di venerdì simpatizzava con gruppi estremisti ed era ricercato per essere espulso. Arrestata un'altra persona

Secondo la polizia svedese, l’uomo sospettato di aver guidato il camion nell’attentato di Stoccolma di venerdì aveva presentato una richiesta d’asilo nel 2014 che era stata respinta l'anno scorso: aveva manifestato simpatie nei confronti di gruppi estremisti ed era ricercato dalle autorità per essere espulso.

 

Le indagini e le vittime - Intanto è stata arrestata un'altra persona, cinque sono state fermate e altre 500 interrogate. Inoltre, le forze dell’ordine hanno fatto sapere che le vittime dell’attentato sono un cittadino britannico, due svedesi e una donna belga, la cui identità è stata confermata dal ministero degli Esteri di Bruxelles in un tweet.

 

Polemiche per riapertura negozio bersaglio del terrorista - Il grande magazzino Alhens, bersaglio del terrorista, aveva lanciato una vendita a prezzi ribassati della merce rimasta danneggiata. L’idea, però, non è piaciuta a gran parte dei compratori, che hanno reagito con indignazione. I commenti sulla pagina Facebook di Ahlens sono stati molto duri, così l’azienda è stata costretta a fare un passo indietro e ad annunciare la riapertura per lunedì 10 aprile. “Vorremmo chiedere ai nostri clienti per scusarmi per una decisione sbagliata – hanno scritto sui social network - Ieri, abbiamo inviato una e-mail ai nostri clienti annunciando la riapertura per oggi, domenica. Aprire così in fretta sarebbe stato possibile solo vendendo i prodotti che sono rimasti danneggiati in seguito all’attentato e ci sembrava giusto applicare una serie di sconti. Abbiamo agito troppo con troppa fretta, in una situazione che è orribile e surreale per tutti noi. Vorremmo chiedere ancora una volta scusa ai nostri clienti e rivolgere il nostro pensiero alle vittime e ai loro cari”.

 

 

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