Elezioni Olanda: in testa il premier Rutte, scende l’anti-Ue Wilders

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Al voto del 15 marzo si rinnoverà la Camera bassa del Parlamento. In calo il leader del Partito delle libertà e i laburisti, in leggero vantaggio l’attuale primo ministro, che negli ultimi giorni ha dovuto gestire anche le tensioni con la Turchia di Erdogan. Sorpresa per il trentenne Jesse Klaver, alla guida dei Verdi, che potrebbe quadruplicare i seggi

Mancano solo due giorni al 15 marzo, giorno in cui l’Olanda andrà alle urne per il rinnovo della Camera bassa del Parlamento. I partiti e le liste in gara sono 28, ma la partita politica sembra essere principalmente tra il leader anti-islam e anti-Ue del Partito delle libertà (PVV), Geert Wilders, e l’attuale primo ministro Mark Rutte, a guida del Partito per la libertà e democrazia (VDD). Tuttavia, potrebbe rivelarsi una sorpresa l’ascesa del trentenne Jesse Klaver, leader del partito dei Verdi di sinistra (GroenLinks) che, secondo i sondaggi, potrebbe quadruplicare i seggi in Parlamento. In calo i laburisti del vicepremier Lodewijk Asscher e del ministro dell'economia nonché presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem (PvdA).

 

L’anti-europeo Wilders - In un’Europa dove i partiti populisti acquistano consensi sull’onda della Brexit e dell’elezione di Donald Trump, la vittoria di Geert Wilders sarebbe la prima di un partito anti-europeo in un Paese fondatore dell’Unione. D’altra parte, l'immigrazione resta uno dei temi centrali della campagna elettorale in un Paese dove la disoccupazione è bassa, il welfare elevato e il deficit sotto controllo. Ma gli ultimi dati raccolti dalle maggiori società di sondaggisti, tra cui Ipsos, danno il leader del PVV in calo: dovrebbe prendere circa 23 seggi, solo otto in più di quelli attuali.

 

Mark Rutte in testa - Secondo i sondaggisti, i risultati delle elezioni olandesi confermeranno il trend europeo della frammentazione politica, favorito dal sistema elettorale proporzionale e che rende sempre più complessa la formazione di governi stabili. Nessuna formazione dovrebbe ottenere più del 20% dei voti, ma l’attuale primo ministro Mark Rutte sarebbe leggermente in testa grazie a una campagna elettorale capillare che è arrivata a tutte le fasce di cittadini. Ma il VVD sale e scende allo stesso tempo: dovrebbe ottenere 26 seggi, in netto calo rispetto ai 43 di adesso.

 

Il trentenne Klaver - La vera rivelazione delle elezioni potrebbe essere tuttavia Jesse Klaver, leader di successo del partito dei Verdi di sinistra (GroenLinks). Il trentenne, già considerato dalla stampa olandese in vincitore morale, è l’unico volto nuovo ed è riuscito ad attrarre un seguito mai visto dai Verdi: qualche giorno fa è riuscito a riempire un'arena da 6mila posti ad Amsterdam per un incontro con elettori e simpatizzanti. Secondo i sondaggi, Klaver potrebbe riuscire addirittura a quadruplicare i 4 seggi in Parlamento, portandoli a 17. Le sue idee sono di sinistra - lotta senza quartiere all'evasione, stop ai bonus, redistribuzione dei migranti in Europa, eurobond, riduzione obbligatoria dei gas serra - e il suo obiettivo è formare un governo senza Rutte e senza Wilders.

 

Il crollo del PvdA - Crollebbero dai 38 seggi del 2012 a 11 i laburisti del vicepremier Lodewijk Asscher e del presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Cinque anni fa il PvdA era il secondo partito del Paese, ma gli elettori sembrerebbero voler punire la loro alleanza con i liberali che ha portato a misure impopolari come l'innalzamento dell'età pensionabile, i tagli al welfare e il contestato salvataggio della Grecia.

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