Gentiloni a Londra dalla May: "Brexit, negoziato non sia distruttivo"

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Il primo ministro italiano e la premier britannica hanno discusso anche di immigrazione e dei rapporti con la Russia. "Nessun invito a Putin per il G7 di Taormina", ha detto il presidente del consiglio

I rapporti fra Gran Bretagna e Ue alla luce del via libera ai negoziati sulla Brexit dato ieri dalla Camera dei Comuni, la questione migranti, la Libia, i rapporti con la Russia sullo sfondo della presidenza di Donald Trump. Questi i temi al centro dell’incontro di oggi a Londra tra il primo ministro Paolo Gentiloni e la premier britannica Theresa May.

 

Brexit, no a negoziato distruttivo - "Rispettiamo" la decisione degli elettori britannici sulla Brexit e "sappiamo che non sarà un negoziato semplice e che dobbiamo affrontarlo e, questo sarà l'atteggiamento italiano, in modo amichevole e costruttivo" ha detto il presidente del Consiglio italiano durante la conferenza stampa con Theresa May: "Non abbiamo alcun interesse ad un negoziato distruttivo tra l'Ue e il Regno Unito". Gentiloni ha anche parlato dei tanti italiani che vivono in Gran Bretagna, assicurando che i due Paesi “hanno un interesse reciproco nel rassicurare i nostri concittadini che vivono nel Regno Unito e britannici che vivono in Italia sul fatto che i loro diritti acquisiti saranno rispettati e trattati in condizioni di reciprocità”.

 

Gentiloni: “Nuove norme sull’immigrazione” - "Domani in Consiglio dei Ministri il governo affronterà sul piano interno il tema di nuove norme sull'immigrazione", ha aggiunto poi Paolo Gentiloni. Il presidente del consiglio ha sottolineato che a livello europeo la prima agenda comune sull'immigrazione risale all'aprile del 2015: "Da allora abbiamo fatto diversi passi avanti. Sono sufficienti? Ancora no, continueremo a spingere perché ci sia condivisione, intesa e responsabilità comune". Gentiloni ha aggiunto anche che la stabilizzazione della Libia è "fondamentale per l'Italia e l'Europa intera, per i flussi migratori e la lotta al terrorismo".

 

Migranti e "piani per i rifugiati” - Secondo Theresa May quello dell'immigrazione irregolare "non è solo un problema italiano ma di tutti" per il quale "dovremo trovare soluzioni per tutti", sia per i migranti che per le nostre popolazioni. La premier britannica ha annunciato che il Paese ha "una serie di piani per portare rifugiati nel Regno Unito, ci sarà la ricollocazione di altre 20 mila persone, e in particolare programmi per i bambini vulnerabili del Medio Oriente, di alcune zone dell'Africa, e un lavoro particolare per i bambini siriani". Il sostegno finanziario della Gran Bretagna per la crisi umanitaria è stato davvero "significativo", ha sottolineato la May: "Abbiamo dato 2,3 miliardi di sterline".

 

“Nessun invito a Putin per il G7” - Theresa May ha espresso la preoccupazione della Gran Bretagna per le azioni destabilizzanti della Russia e il deteriorarsi della situazione umanitaria in Ucraina, invitando la comunità internazionale a mantenere le sanzioni dirette al Paese di Vladimir Putin fino all'attuazione degli accordi di Minsk.

Gentiloni, rispondendo a una domanda, ha detto che da parte della presidenza italiana del G7 "non c'è alcun invito al presidente Putin a partecipare al vertice di Taormina", una "prospettiva che al momento mi pare irrealistica", sottolineando però la necessità di "fare ogni sforzo possibile sul terreno del dialogo" con Mosca.

 

Gentiloni: “Ue capisca che Austerity non è tutto” - Il primo ministro Gentiloni dopo la visita a Theresa May è andato alla London School of Economics a tenere un intervento sul tema “The future of Europe”. Il premier ha detto che "l'Ue deve capire che l'austerity non è l'unico parametro" se vuole rispondere con efficacia alla sfida dei populismi e si è detto “fiducioso che sia vicino" a capirlo. L'Unione deve diventare anche "un'unione sociale", ha detto Gentiloni, invocando una riforma che renda le istituzioni comunitarie anche "più flessibili" e ricordando che il progetto europeo "è stato senza dubbio un successo stupefacente" sul piano storico, ma che "non si può dormire sugli allori".

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