Think tank, 12 tra i migliori al mondo sono africani

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Gli istituti africani si segnalano tra i migliori centri di ricerca al mondo (foto di repertorio Getty Images)
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L’Università della Pennsylvania ha analizzato quasi 7mila istituti di 182 Paesi, stilando una graduatoria a livello planetario

Tra i 175 migliori centri di ricerca al mondo, compaiono 12 istituti provenienti dal continente africano. È quanto emerge dal rapporto stilato dall’Università della Pennsylvania che ha creato questa graduatoria planetaria nel Global Go To Think Tank Index Report 2016, una classifica che premia le realtà in grado di orientare, attraverso le loro analisi, le scelte politiche ed economiche. Davanti a tutti il Brookings Institution di Wahington e notevole è risultata anche la performance globale delle realtà africane.

 

Influenza sulla politica - Questo rapporto annuale è arrivato alla sua decima edizione. Per realizzarlo sono stati passati in rassegna oltre 6.800 istituti e centri di ricerca in 182 Paesi al fine di valutare la loro capacità di orientare le decisioni dei diversi governi. Gli studi dei così detti "think tank", d'altronde, sono spesso commissionati direttamente da enti pubblici e, in alcuni casi, nascono dalle affiliazioni con partiti, gruppi privati o altre organizzazioni non governative. Tra i primi 175 istituti nella classifica stilata dall’ateneo americano, 12 arrivano dall’Africa: studi politici e strategici, tecnologici, di ricerca e sviluppo e di affari internazionali sono i settori nei quali questi centri sono riusciti a distinguersi nel corso del 2016.

 

I criteri di valutazione - Sono diversi i parametri utilizzati per creare la graduatoria. Si va dalla qualità e dall'affidabilità degli studi e delle analisi prodotte, alla capacità di reclutare ricercatori e analisti di alto livello, fino al numero e alla qualità delle pubblicazioni. Premiato anche l’impegno nel realizzare studi il più possibile indipendenti basati su prove rigorose e con un'assoluta trasparenza nel dichiarare eventuali conflitti di interessi. Ed è stato valutato anche l’impatto mediatico delle varie ricerche: il numero di interviste e citazioni, la presenza sul web, il rapporto con i giornalisti e gli esponenti politici. Una valutazione ha riguardato poi l’aspetto più strettamente manageriale dei vari centri con un'analisi della loro capacità di gestire e distribuire sia le risorse umane che quelle finanziarie. E infine è stato verificato l’impatto vero e proprio sulla società in termini di influenza positiva sulla qualità di vita dei cittadini.

 

Le eccellenze egiziane, etiopi e della zona sub-sahariana - Per quanto riguarda le realtà africane, nel rapporto 2016 spiccano in particolare il Centro di studi politici e strategici di Al-Ahram in Egitto, che si posiziona 51esimo nella classifica globale, e l’istituto etiope per la ricerca e lo sviluppo, al 98esimo posto. E c’è abbondanza di realtà di qualità anche nell’area sub-sahariana dove i ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno attribuito un ottimo voto anche all’Istituto per le scienze sociali del Senegal (Codesria), considerato il migliore di questa zona, che vede come punte d'eccellenza anche il centro di ricerca e analisi delle politiche pubbliche del Kenya, quello per le politiche di sviluppo del Botswana, il centro Imani per la politica e l’istruzione del Ghana e l’istituto sudafricano per la risoluzione costruttiva dei conflitti.

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