Brexit, l’ambasciatore britannico presso l’Ue si è dimesso

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L'ambasciatore Ivan Rogers assieme all'ex primo ministro David Cameron (Getty Images)
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A meno di tre mesi dall’inizio dei negoziati per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, sir Ivan Rogers ha fatto sapere di voler rinunciare al proprio incarico. Il diplomatico avrebbe dovuto avere un ruolo chiave nella trattativa 

A pochi mesi dall’inizio dei negoziati per l’uscita dall’Unione Europea, la Gran Bretagna perde il proprio ambasciatore a Bruxelles. Sir Ivan Rogers ha deciso a sorpresa di rassegnare le dimissioni il 3 gennaio, apparentemente a causa di contrasti con Downing street. La decisione arriva a soli 3 mesi dalla data prevista per l’inizio della procedura di uscita, invocata dalla premier Theresa May attraverso l’articolo 50. Rogers aveva assunto l’incarico nel 2013 sotto il mandato dell’ex primo ministro David Cameron, e avrebbe dovuto avere un ruolo chiave nella trattativa.

 

Le possibili motivazioni – Secondo il "Financial times", l’ambasciatore del Regno Unito presso la Ue avrebbe detto ad alcuni colleghi di aver lasciato perché “frustrato” dal fatto che i suoi avvertimenti in merito alla complessità della Brexit venissero ignorati. Theresa May, per il giornale londinese, avrebbe fatto infatti pressioni su Rogers perché convinta della possibilità di strappare un accordo commerciale favorevole per la Gran Bretagna prima della fine del 2017.L'ambasciatore era stato al centro delle polemiche nel dicembre del 2016 quando un suo memorandum sulle tempistiche dell’uscita del Paese dall’Unione Europea era stato reso pubblico. Nel documento si leggeva che, anziché i due anni previsti dalla trattativa, ci sarebbero voluti "dieci anni" per negoziare la Brexit e i nuovi patti commerciali con gli altri 27 Paesi europei. Prima del referendum del giugno del 2016 Rogers aveva condotto il negoziato con il quale la Gran Bretagna aveva ottenuto una serie di concessioni senza precedenti da parte dell’Unione Europea.

 

Preoccupazione oltremanica – Charles Grant, il direttore del Centre for european reform, uno dei più importanti istituti di analisi di affari europei a Londra, ha dichiarato all'"Independent" che “le dimissioni di Ivan Rogers rendono meno probabile un buon accordo su Brexit, perché era una delle poche persone al vertice che capiscono la Ue”. Anche secondo l'ex capo del Tesoro britannico Nicholas Macpherson - secondo quanto riportato dal "Guardian" - la partenza di Rogers è la “distruzione volontaria e totale di competenza in materia di Unione Europea”. Nigel Farage, l'ex leader Ukip, invece ha scritto su Twitter di aver accolto con favore le dimissioni dell’ambasciatore e ha auspicato una maggiore chiarezza da parte del ministero degli Esteri britannico.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">I welcome the resignation of UK ambassador to Brussels, Ivan Rogers. The Foreign Office needs a complete clear out.</p>&mdash; Nigel Farage (@Nigel_Farage) <a href="https://twitter.com/Nigel_Farage/status/816293477290045442">3 gennaio 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

 

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